Il 19 marzo esce il docufilm sull’esodo Giuliano-Dalmata e la Corsa del Ricordo
La storia viene celebrata attraverso la testimonianza di due esuli. Una novantenne – Giovanna Martinuzzi – che, nel quartiere romano Giuliano-Dalmata, è stata la maestra di tutti i bambini per tantissimi anni. Lucido il suo racconto, vivi i suoi ricordi di una terra amata, dell’esodo e dei momenti drammatici vissuti. Insieme con lei, anche Abdon Pamich, indimenticato campione di Marcia, Oro olimpico a Tokyo ma, soprattutto sul podio più alto agli Europei di Belgrado, al cospetto di Tito, tanti anni dopo la fuga da Fiume. Il suo intenso racconto emoziona e porta indietro nel tempo.
Il docufilm, un riuscito mix di immagini d’epoca e di oggi, tra storia, attualità e sport, è impreziosito dal messaggio che ha voluto regalare a questo evento, anni fa, Egea Haffner da tutti conosciuta come la bambina con l’ombrellino e la valigia in mano con la scritta “Esule Giuliana”.
“Anche grazie allo sport possiamo ricordare…”, dice invece Nino Benvenuti che chiude il film con una frase tratta da un suo intervento prima di una corsa. All’interno della pellicola, tante testimonianze degli organizzatori della competizione e delle associazioni di esuli. La scelta di utilizzare, da parte del regista Michelangelo Gratton, anche immagini in bianco e nero, è legata al tentativo di conferire maggior intimità e, al tempo stesso drammaticità, ai volti e al racconto dei protagonisti.
Un docufilm. Perché tutto questo non sia mai dimenticato e perché non accada mai più.