Categorie: Sociale e Handicap
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Il comune forma 30 rom

Coinvolti 30 giovani romeni di etnia rom, tra i 18 e i 35 anni, in corsi di formazione. Selezionati i rom dei campi di Candone (XV municipio) e Salone (VIII municipio)

«Siamo alla vigilia del varo del piano nomadi: i passaggi burocratici sono stati risolti e siamo in grado di partire con le gare d’appalto». Presto, insomma, ci saranno nuovi campi rom attrezzati. Ad annunciarlo è stato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, aggiungendo che «entro 15 giorni ci sarà una conferenza stampa con il Ministro e il Prefetto durante la quale presenteremo sia i campi autorizzati sia i nuovi, destinati ad accogliere coloro che adesso si trovano in campi tollerati».

L’assessore capitolino alle Politiche Sociali, Sveva Belviso, da parte sua ha assicurato che prima dell’estate saranno aperti i cantieri di lavoro. Il sindaco ha, poi, tenuto a precisare che i campi nomadi non saranno solo strutture di permanenza ma «posti nei quali chi vuole, e io credo saranno tanti, potrà trovare integrazione nel rispetto delle nostre leggi».

Non solo. «I nomadi stessi lavoreranno insieme alle imprese per realizzare i nuovi campi». Esperienza di formazione e lavoro, dunque, come base dell’integrazione da parte di un’etnia ancora poco amata dai romani. Il comune si sta impegnando in questo senso con numerosi progetti per l’inserimento. il 24 aprile 2009 è stato presentato, a questo proposito, il progetto ‘La fabbrica dei mestieri’, realizzato dall’Assessorato capitolino alle Politiche Sociali, in accordo con il Ministero del Lavoro e in collaborazione con l’associazione Programma Integra.

«L’accordo tra comune e Ministero prevedeva il reinserimento dei rom nel sociale – ha spiegato l’assessore Belviso-. Noi abbiamo proposto la professionalizzazione perché siamo convinti che ci sia integrazione solo con strumenti specifici, a partire dalla capacità lavorativa». Il progetto vede coinvolti 30 giovani romeni di etnia rom, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, in corsi di formazione professionale. «Sono stati selezionati i rom dei campi di Candone (XV Municipio) e Salone (VIII Municipio) in base alla conoscenza della lingua, esperienze precedenti ed alle motivazioni personali», ha continuato la Belviso. Nello specifico i corsi, composti da 10 allievi l’uno, sono tre: edilizia, idraulica e impiantistica elettrica. È prevista una fase iniziale con moduli teorici e pratici per una durata complessiva di 300 ore. Grazie ad un accordo tra comune, imprese e cooperative sociali ci sarà, poi, un tirocinio formativo di 200 ore nei mesi estivi (da maggio a luglio) presso le imprese operanti nei tre settori di riferimento.

Alla fine i giovani romeni riceveranno un attestato di qualifica professionale: «Avere uno strumento effettivo che testimoni ciò che una persona può dare e fare è l’unico valore aggiunto che un’amministrazione può fornire», ha concluso l’assessore Belviso assicurando, inoltre, che si impegnerà personalmente per seguire l’inserimento lavorativo dei ragazzi. Alemanno ha definito il progetto «un segnale di speranza verso i tanti giovani nomadi che vogliono trovare lavoro, il vero motore dell’integrazione».

Giovani come Alin, un romeno di 18 anni (in Italia da 6) che sta seguendo il corso di impiantistica elettrica. Spera di trovare un lavoro da elettricista.

Da Libero 25.04.2009


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