Il discutibile e assurdo piano verde di emergenza
La sua attuazione è peggio delle più pessimistiche previsioni. In centro le palme e in periferia gli alberelli (privi di ombra)Riteniamo discutibile e assurda l’iniziativa dell’assessorato capitolino all’Ambiente di far posizionare vicino alle fermate dell’Atac degli enormi vasi con pianticelle allo scopo di dare refrigerio, non si sa con quale ombra, agli stalli sprovvisti di pensiline.
L’idea degli Alberi-Ombra mi era sembrata fin da subito peregrina però non la avevo ancora vista messa in pratica. Ora che sono approdati anche in periferia si iniziano a vedere ed è facile per chiunque poter esprimere una opinione, non solo sull’idea ma soprattutto sulla sua attuazione pratica.
Sarebbe interessante se l’Assessora Sabrina Alfonsi ci spiegasse come un alberello alto e con la chioma minuscola possa generare un’ombra utile a qualsiasi cosa.
Triste, demoralizzante, sconfortante, dover far partire l’ennesimo conto alla rovescia per le esili possibilità di sopravvivenza di questi alberelli destinati come molti altri loro predecessori nel passato recente e remoto che sono andati incontro alla morte perché tanto poi non c’è chi provvede ad innaffiarli.
Rileggere ora alcune dichiarazioni trionfali della Alfonsi fa accapponare la pelle e mi spiace di non essere stato presente alla conferenza stampa perché affermare come ha fatto l’assessora che: “la traspirazione delle piante e l’ombra di un albero sono molto più efficaci di un palazzo per abbassare la temperatura” quando si parla di un alberello alto attorno ai 2 metri e con una fronda modesta, sistemato all’interno di una via, una piazza… ohibò, non si sa se ridere o piangere. E stiamo parlando di un totale di 30 alberelli schierati per combattere la calura di questi giorni.
E’ stato spiegato che il “piano verde di emergenza” è un’iniziativa a breve termine che si affianca a interventi più strutturali, come la forestazione urbana e la riqualificazione del verde stradale. Quindi possiamo sperare e pregare che questi alberelli ce la facciano a superare l’estate.
Sulla forestazione urbana per ora attendiamo trepidanti la sua attuazione. Infatti una pur lodevole iniziativa, se non si organizza bene il servizio di attecchimento rischia di trasformarsi in un fallimento.
Attendiamo rassicurazioni.
Lascio a te che stai leggendo questo articolo notare la differenza sull’attuazione e progettazione di questo piano tra la fermata in largo Argentina (foto sopra) e la foto (sotto) che ci ha inviato Andrea L. un nostro affezionato lettore dall’Eur che però è identica a quanto visto da me vicino all’Ospedale Pertini o sulla Tiburtina altezza Santa Maria del Soccorso.
Ironia della sorte questo alberello in foto è stato posizionato all’Eur in piazza dell’Agricoltura!
E’ mai possibile che le associazioni ambientaliste non si ribellino a queste iniziative?
E’ possibile che le opposizioni in Campidoglio non si scandalizzino davanti a tanto spreco di soldi (e di alberi)?
E’ possibile che, ad eccezione dei contribuenti, nessuno paghi per errori del genere?
Per chi si è appassionato a questi alberelli potete trovarli (e innaffiarli, se potete) qui:
Quadrante Est:
Alessandrino, Torre Spaccata, Giardinetti, Gerani – Rododendri, Belon Casilina, Tor Vergata Medina, Pertini, Santa Maria del Soccorso, Rebibbia.
Centro:
Cave Ardeatine – Piramide, Piazzale dei Partigiani, Largo Argentina, Piazza della Chiesa Nuova, Piazzale Flaminio, Piazza Fiume, Bocca della Verità, Lepanto, Stazione Trastevere.
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Iniziativa che sarebbe impossibile da pensare, arrivare ad attuarla e’ non rispettare il cittadino che aspetta l’autobus con il sole che picchia a 40 gradi
Meno male che Tor Tre Teste e’ stata esentata dal vaso e dall’ alberello.
Attilio Migliorato