“Il migliore tra gli imperatori romani: M. Ulpio Traiano”

Zaccaria Mari illustrerà la sua figura in un imperdibile incontro sabato 27 ottobre 2018 al Museo Civico Archeologico "Rodolfo Lanciani" di Guidonia Montecelio
La sezione archeologica cornicolana ricorda un appuntamento da non perdere sabato 27 ottobre 2018 al Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” di Guidonia Montecelio, per tutti gli appassionati di storia e archeologia.
Infatti Zaccaria Mari illustrerà la figura di Traiano, optimus princeps, il migliore tra gli imperatori romani, che governò con saggezza portando l’impero alla sua massima espansione territoriale.
 Zaccaria Mari. Laureato in Lettere Classiche e specializzato alla Scuola Nazionale di Archeologia, è dal 1999 Funzionario archeologo, oggi in servizio presso la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per 1’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale. Fino al 2015 è stato responsabile del Servizio Restauro e dei depositi di materiali archeologici di Villa Adriana, oggi è Direttore dell’ Area archeologica della Villa di Orazio a Licenza. Si occupa di tutela, valorizzazione e museologia nel territorio ad Est di Roma. Ha condotto, in particolare, scavi nelle ville di Nerone a Subiaco e di Traiano ad Arcinazzo Romano, a Villa Adriana, a Tivoli (Santuario di Ercole Vincitore) e in area sabina e prenestina. È curatore degli atti dei convegni della Soprintendenza “Lazio e Sabina”. Si interessa prevalentemente di topografia di età preromana e romana. È autore dei volumi della “Forma Italiae” Tibur, pars tertia e quarta (Firenze 1983, 1991). Ha pubblicato in sedi scientifiche, ma anche a livello divulgativo, numerosi studi relativi a popolamento e insediamenti antichi, ville, acquedotti, monumenti. Ha partecipato alla missione archeologica italiana a Leptis Magna in Libia. È stato tra i fondatori del Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” di Guidonia Montecelio. È membro del Consiglio Direttivo e redattore della rivista di storia patria “Atti e Memorie” della Società Tiburtina di Storia e d’Arte.
M. S.

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