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Il Papa ha invitato i giovani ad opporsi alla guerra diventando obiettori

Papa Francesco ha inviato un importante messaggio ai Giovani europei, che partecipavano alla EU Youth Conference, svoltasi a Praga dal 11 al 13 luglio 2022.

Il Papa ha innanzitutto scritto all’inizio del suo messaggio che dobbiamo impegnarci tutti per mettere fine allo “scempio della guerra” (riferendosi alla guerra in Ucraina), “dove, come al solito, pochi potenti decidono e mandano migliaia di giovani in guerra a combattere ed a morire. In casi come questo è legittimo ribellarsi!”

Il Papa ha poi scritto che “se il Mondo fosse governato dalle donne non ci sarebbero tante guerre, perché coloro che hanno la missione di dare la vita non possono fare scelte di morte”. Subito dopo ha scritto: “Allo stesso modo mi piace pensare che se il Mondo fosse governato dai giovani non ci sarebbero tante guerre (perché) coloro che  hanno tutta la vita davanti non la vogliono sprecare e buttare via, ma la vogliono vivere in pienezza”.  Ha quindi invitato i giovani a ribellarsi alla guerra, rifiutando di parteciparvi, diventando obiettori di coscienza. Al riguardo ha ricordato il contadino austriaco, fervente cattolico (era diventato anche Terziario francescano), Franz Jagerstatter (proclamato Beato il 26 ottobre 2007 da Papa Benedetto XVI), che nel marzo 1943, durante la seconda guerra mondiale scatenata dal regime nazista (di cui era diventato oppositore fin dall’annessione dell’Austria al Reich nel 1938), si dichiarò obiettore di coscienza, rifiutando di impugnare le armi. Per questa sua coraggiosa scelta, il Tribunale militare di guerra di Berlino lo condannò a morte “per sovversione dell’esercito” e fu ghigliottinato a Brandeburgo il 9 agosto 1943.

Papa Francesco ha esaltato la sua figura perché “preferì morire piuttosto che uccidere”, come avevano fatto molti cristiani nei primi secoli, che scelsero di non impugnare le armi per mantenere fede alla propria coscienza che vietava loro di uccidere, diventando così obiettori di coscienza, e che per questa loro scelta furono condannati a morte dai Romani. Uno di loro, Massimiliano di Tebessa (vicino a Cartagine), giustiziato il 12 marzo 295 per aver rifiutato di impugnare le armi, è stato nominato Patrono degli obiettori di coscienza.

Papa Francesco ha poi ricordato anche il giovane teologo luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer, che per la sua opposizione al regime nazista fu arrestato nell’aprile 1943 e poi condannato a morte, eseguita nel Campo di concentramento di Flossenburg il 9 aprile 1945, un mese prima della fine della guerra.

Queste affermazioni molto forti del Papa non solo contro la guerra, ma con l’invito ai giovani a non parteciparvi, diventando obiettori di  coscienza, sono state silenziate da quasi tutti gli organi di stampa ed i mass media, schierati, tranne poche eccezioni, a favore dell’invio delle armi agli Ucraini per sostenere la loro “resistenza” all’invasione russa, senza riflettere sul fatto che le guerre non si risolvono con la forza brutale delle armi, ma con l’abilità della diplomazia, che porti ad una Pace giusta e quindi duratura.

Papa Francesco ha dimostrato di essere un vero “pacifista e nonviolento”, in attuazione dei principi evangelici.


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