Il V Municipio perde anche gli spazi del Teatro dell’Opera
La Sindaca Raggi sposta nell'VIII Municipio gli spazi già previsti dal Teatro dell’Opera nel VMercoledì 1° luglio 2020 il Comune di Roma, il Teatro dell’Opera e il Municipio VIII hanno firmato un Protocollo d’intesa per destinare parte di una ex scuola nel quartiere Tormarancia a centro formativo per scuola di danza, di musica e canto corale per il Teatro dell’Opera.
Nel comunicato ufficiale il Presidente del Municipio Roma VIII, Amedeo Ciaccheri, sottolinea come “il Teatro dell’Opera garantisce che questo Polo culturale diventi una struttura polivalente aperta alle esperienze territoriali con servizi di rilevanza per tutto il quadrante e l’intera città.”
Lo spazio sarà collocato in un progetto di riqualificazione di un ex edificio scolastico, che verrà trasformato in spazi culturali grazie ai fondi derivanti dagli oneri per la trasformazione urbanistica di Piazza dei Navigatori.
L’analogo progetto nella memoria di giunta del 4 febbraio 2016
In realtà, un progetto analogo era stato già presentato dal V Municipio nella memoria di giunta del 4 febbraio 2016 dall’ex assessore Giovanni Assogna, durante la presidenza Palmieri. Il progetto partiva dalla realizzazione di un Teatro con 300 posti, già previsto dalla Convenzione del 4 gennaio 2011 relativa all’Accordo di Programma del Centro Servizi Prenestino.
Dopo alcuni incontri con il Teatro dell’Opera, erano stati concordati gli interventi per utilizzare quegli spazi come teatro di prova e come scuola di danza, musica e canto.
Questa gestione avrebbe consentito un utilizzo pubblico degli spazi e il funzionamento di un teatro per spettacoli di musica danza e formazione. Inoltre, il Teatro dell’Opera si sarebbe impegnato a riqualificare quei capannoni deposito a Quarticciolo oggi abbandonati, per trasformarli in polo formativo sui mestieri artigiani del teatro e in spazi culturali.
La Memoria di Giunta prevedeva anche la riduzione delle altezze massime di alcuni edifici ed erano state avviate nel 2016 le Conferenze di servizi necessarie per attuare la Variante di progetto.
Partendo dal principio che i progetti fatti dalle precedenti Giunte erano sicuramente sbagliati, la Giunta Boccuzzi insediata nel 2016 non sembra aver più seguito l’iter di questo progetto ed oggi la Sindaca e il Teatro dell’Opera hanno deciso di scegliere interlocutori più convinti per portare a termine questo processo di riqualificazione culturale.
Così ora il V municipio dovrà ripartire da capo
Al V Municipio toccherà oggi ripartire dalla progettazione degli spazi culturali e delle altezze massime per gli edifici nel Centro Servizi Prenestino, perdendo così un’occasione che avrebbe riqualificato l’intero quadrante e che avrebbe consentito un utilizzo sociale per i capannoni del Teatro dell’Opera, che oggi restano in pesante degrado (come risulta da queste foto di Gabriele Grandoni).
Anche questo episodio sembra consolidare l’impressione di un ruolo sempre più marginale del V Municipio rispetto all’iniziativa e ai risultati che altri Municipi ottengono dal Campidoglio, come avevamo già rilevato il 3 febbraio 2020 in occasione del bilancio comunale, che aveva determinato notevoli tagli ai finanziamenti per il V Municipio a fronte di incrementi di fondi per altri Municipi.
Sergio Scalia
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IL PROGETTO CREMONINI DI MUSEALIZZAZIONE DELL’AREA DELL’ EX CONCESSIONARIA COLANERI OSTACOLATO A DANNO DELLA RIQUALIFICAZIONE DEL QUADRANTE
. . . a riqualificare il quadrante concorrerebbe anche la realizzazione della musealizzazione del lastricato dell’antica via Prenestina, della necropoli con sepolture che accolgono scheletri ancora ben conservati, delle basiliche e dei mausolei, interrati nell’ area dell’ ex concessionaria Colaneri, sulla via Prenestina, angolo via di Tor Tre Teste.
Sebbene il progetto del gruppo Cremonini sia stato condiviso dalla Sovrintendenza e confermato, nella sua legalità dal Tar e dal Consiglio di Stato, viene ostacolato, in nome di una dichiarata indisponibilità a consentire, nell’area, “una colata di cemento ”.
In realtà, il progetto prevede, sui 5000 mq di proprietà Cremonini, appunto, l’ area dell’ex concessionaria Colaneri, la costruzione di due piccoli immobili, a limitato impatto ambientale, per l’esigua volumetria in cemento degli stessi, destinati alla ristorazione, e la creazione di una pavimentazione di vetro, a copertura del sito archeologico, che consentirebbe agli avventori, visitatori e turisti, camminandovi sopra, di poter ammirare gli scavi.
Ad Assisi, la Locanda del Cardinale è un ristorante–museo, edificato sui resti di un’antica domus patrizia. “Un pavimento in vetro, sorretto da travi in ferro, tiene i tavoli sospesi sulla storia dell’ antica Roma. I resti di una lussuosa domus patrizia, risalente al 75 a.C., con i suoi mosaici pavimentali perfettamente conservati, giacciono, illuminati a giorno, a un paio di metri sotto i piedi dei convenuti. Ospiti dell’elegante Locanda del Cardinale sono coppie di turisti, sul cui volto si coglie lo stupore per la magia percepita nell’atmosfera del luogo, uomini d’affari, alcuni assidui frequentatori, affascinati dalla location e dall’ottima cucina. Qui il tempo sembra immobile : fermo all ’epoca della Roma Imperiale”, di Francesco Di Brigida | 11 Dicembre 2015
Perché, ad Assisi, l’Amministrazione locale e i politici di prossimità sono riusciti a legare il proprio nome ad un’ambiziosa iniziativa, che riqualificherà il territorio, concorrerà a conservare e a far conoscere uno splendido sito archeologico e costituirà un volano per lo sviluppo economico del territorio, mentre nel comune di Roma e, soprattutto, nel V municipio ci si è unicamente spesi nella sterile guerra alla pretestuosa “colata di cemento”?
Non saranno certo gli stands dei panini e delle bibite, proposti in luogo del ristorante-museo del progetto Cremonini, a garantire, a Tor Tre Teste, nell’ area dell’ex concessionaria Colaneri, un risultato analogo a quello conseguito, ad Assisi, dalla Locanda del Cardinale!