Categorie: Casa
Municipi: ,

Alemanno: nel piano casa 25 mila alloggi popolari

Rapporto Met: occupazione stabile da tre anni. Una impresa del Lazio su dieci è attiva all'estero

Case popolariROMA (7 ottobre) – Occupazione stabile da un triennio e attività fuori dai confini inferiore alla media nazionale. Sono questi due dei dati più significativi sulle imprese del Lazio emersi oggi alla presentazione del rapporto Met 2008 (Monitoraggio economia del territorio) intitolato «Politiche ed esigenze delle imprese nella Regione Lazio».

Le aziende della Regione che hanno avuto attività con l’estero si fermano al 12,3% del totale, una percentuale inferiore rispetto a quanto registrato dal campione nazionale (17,1%). Solo lo 0,7% delle imprese poi ha delocalizzato la propria produzione (0,6% la media italiana), mentre l’0,8% ha effettuato investimenti diretti fuori dai confini (0,6% il dato nazionale). E’ tuttavia molto forte – sempre in base a quanto emerge dal rapporto – la propensione all’internazionalizzazione nelle imprese che non avevano in precedenza attuato programmi specifici di attività produttive all’estero. Il 24,1% delle aziende pensa infatti di poter delocalizzare almeno parzialmente all’estero l’attività produttiva: si tratta di un aumento significativo sia rispetto all’indagine 2007 (erano 14,2%) che rispetto alla media nazionale (15,6%).

Forme di ritrovato dinamismo delle imprese si riscontrano negli andamenti futuri degli investimenti in attività innovative, ma al momento considerando i due principali indicatori, cioè la percentuale delle imprese che introduce innovazioni e le spese effettivamente realizzate in ricerca e sviluppo, si nota una sostanziale criticità. Il rallentamento nel settore industriale è stato però controbilanciato da un rafforzamento della posizione di leadership negli altri comparti produttivi, come quello dei servizi. Sempre nel settore industriale, analizzando la composizione dell’export, si rafforza la presenza rilevante delle produzioni chimiche, in particolare dell’industria farmaceutica, con il 35,45% del totale regionale. In forte crescita poi il comparto petrolifero (8,88% sull’aggregato regionale), con un aumento di tre punti percentuali rispetto al 2004.

L’occupazione. Per l’80% delle imprese intervistate nel Lazio il numero degli addetti è rimasto stabile nell’ultimo triennio e solo nel 9% dei casi l’occupazione è aumentata. Anche le previsioni per il triennio 2008-2010 indicano una situazione di sostanziale stabilità. Per quanto riguarda poi lafotografia dei lavoratori del Lazio, il 66,7%, si legge nel Rapporto, sono impiegati nella funzione di produzione, il 10,2% nella funzioni dirigenziali amministrative, il 13,1% in quelle commerciali e solo il 3,9% in attività di ricerca e progettazione (questo ultimo dato in linea con quello nazionale 3,3%).

Il sindaco: le imprese cellule vive della società. «Le imprese rappresentano un condensato di esperienze e idee, sono il vero cuore pulsante, le cellule vive della società», ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Le imprese di Roma rappresentano un potenziale enorme per la regione – ha spiegato ancora il sindaco – anche se questo aspetto viene spesso sottovalutato. Servono scelte prioritarie, che migliorino soprattutto il rapporto tra imprese e università di Roma, per sostenere così la ricerca». «Urgono azioni coerenti – ha concluso Alemanno – per promuovere anche le potenzialità legate al sistema delle infrastrutture. Roma è in grado di proiettarsi in ambito internazionale, ma prima deve tornare ad essere la città delle regole».

«Purtroppo abbiamo ereditato una amministrazione che era un limone spremuto. Molte cose vanno ricostruite e soprattutto il rapporto positivo tra l’amministrazione e le imprese, perché è questa la base dello sviluppo», ha poi sottolineato il sindaco.

Caltagirone: basta incentivi premiare il profitto. «Il nostro problema sono le infrastrutture. E ogni contributo che va agli incentivi viene tolto alle infrastrutture. Non solo, va a danno di alcune imprese e a vantaggio di altre», ha detto l’imprenditore ed editore Francesco Gaetano Caltagirone. «La maggior parte delle imprese non vive di incentivi», sottolinea comunque Caltagirone, spiegando che il sistema degli incentivi «va bene solo in alcuni casi specifici», come la ricerca; ma ora, prosegue, «dobbiamo tornare alla normalità» e premiare le imprese che riescono a sostenere la crescita interna con i propri mezzi. Perché, si chiede, «c’è sempre bisogno di credito dalle banche o di soldi dallo Stato? Il profitto – ha sottolineato l’editore del Messaggero – è l’unico modo sano di crescere». Quindi, conclude, «non puniamo il profitto, perché altrimenti serviranno sempre incentivi».

Alemanno: nel piano casa 25mila alloggi popolari. «Stiamo lavorando sull’housing sociale, che significa dare risposte differenziate ai vari livelli. Dobbiamo dare risposte alle giovani coppie innanzitutto, al ceto medio che ha difficoltà a pagare il mutuo e l’affitto, e dobbiamo dare risposte anche ai nuovi cittadini di Roma»: così ha poi risposto Alemanno, a chi gli chiedeva un commento alla proposta, lanciata da Caltagirone, di dare una casa agli immigrati. Alemanno ha ricordato che l’amministrazione capitolina sta lavorando al Piano casa. «Metteremo in campo, come promesso, almeno 25mila alloggi popolari – ha detto il sindaco – Stiamo perfezionando il bando per recuperare nuove aree da destinare all’edilizia residenziale: appena pronto lo porteremo in giunta».

Caltagirone: va data una casa agli immigrati, oppure a Roma avremo le favelas. «A Roma – aveva detto stamattina Caltagirone nel suo intervento alla presentazione del rapporto Met Lazio 2008 – ci sono migliaia di immigrati che vivono accampati sulle sponde del Tevere. Dobbiamo aiutare queste persone: o gli diamo una casa, o a Roma sorgeranno le favelas, come in Brasile. Pensate se ci fosse stata questa situazione ai tempi delle Brigate Rosse, con posti dove nascondere armi e persone. Pensate anche a possibili focolai di epidemie».

«Negli ultimi 5 anni Roma senza guida». Caltagirone, nel suo intervento, ha anche criticato la precedente amministrazione comunale: «Quello che è successo negli ultimi cinque anni – ha detto – è lo sfaldamento dell’economia romana, che paga una carenza significativa in termini di infrastrutture, a causa della assoluta priorità che si è data a qualsiasi altra cosa. Ci vuole un’inversione di tendenza, anche attraverso un’amministrazione amica che non consideri un’azienda sana, che guadagna, come un soggetto da punire». Caltagirone si è anche detto preoccupato dalla «crisi allarmante di sicurezza, perché la troppa tolleranza genera intolleranza. La mancanza di guida che ha avuto Roma negli ultimi anni l’ha fatta scivolare là dove si doveva assestare da sola. Ora Roma chiede di essere guidata, con il consenso democratico, ma guidata».


Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento