La ciclabile c’è, ma non ci si arriva: addio alle canaline

Durante i lavori di pulizia e ristrutturazione del Tevere, sono state rimosse tutte le canaline metalliche che correvano lungo le scale dei ponti complicando l'accesso alle banchine

Le sponde del Tevere brillano di nuovo. I muraglioni, un tempo coperti di graffiti e anneriti dallo smog, oggi splendono di un bianco quasi accecante. Le banchine sono state liberate da piante infestanti e rifiuti.

È il risultato di uno dei tanti interventi “essenziali ed indifferibili” messi in campo per preparare Roma al Giubileo 2025. Un lavoro certosino, completato in gran parte, che ha restituito decoro e bellezza al cuore fluviale della città.

Ma c’è un dettaglio – non da poco – che rischia di trasformare questa rinascita in un ostacolo per molti: i ciclisti sono stati dimenticati.

Durante i lavori di pulizia e ristrutturazione, infatti, sono state rimosse tutte le canaline metalliche che correvano lungo le scale dei ponti e che permettevano di accompagnare facilmente le biciclette dalla strada alla banchina.

Risultato? Chi vuole raggiungere la ciclabile che corre lungo il fiume, deve caricarsi la bici in spalla. Un’impresa non da poco, soprattutto per chi pedala con bici a pedalata assistita, spesso pesanti e ingombranti.

Prima erano presenti canaline in corrispondenza dei 9 ponti centrali di Roma. Ora non c’è più nulla. E nessuno ha pensato di reinstallarle”, denuncia l’associazione Salvaiciclisti Roma, che da anni si batte per una mobilità urbana sostenibile e sicura.

I volontari dell’associazione non si sono limitati alla protesta: hanno misurato le scale e dimostrato che c’è lo spazio sufficiente per riposizionare le canaline senza intralciare il passaggio dei pedoni. “Le scale sono larghe in media 150 centimetri. Una canalina ne occuperebbe appena 10, lasciando ben 30 centimetri liberi rispetto al minimo previsto dalla normativa”.

La proposta è semplice e ragionevole: installare una canalina su una sola delle due scalinate di ciascun ponte, lasciando l’altra completamente a disposizione dei pedoni. Una soluzione concreta, che renderebbe nuovamente accessibile la ciclabile del Tevere a migliaia di utenti su due ruote.

Per attirare l’attenzione delle istituzioni, Salvaiciclisti ha organizzato un flash mob: l’appuntamento è per giovedì 12 giugno, alle 18:30, sotto la banchina di Castel Sant’Angelo. Lo slogan scelto è un colpo d’occhio ironico ma eloquente: “Il mondo è fatto a scale, ma la bici non le sale”.


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