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La gloriosa sconfitta

Alla Mentorella sulle orme di Athanasius Kircher
Ogni volta che passo due ore di pace al Santuario della Mentorella a Monte Guadagnolo, penso alla storia millenaria di questo luogo meraviglioso (16 secoli) e all’affetto nutrito per esso dagli abitanti dei dodici paesi circostanti e da vari Papi, da Innocenzo XIII, dei Conti di Poli, a Giovanni Paolo II, che lo visitò, anche a piedi ed in incognito, più volte.
Athanasius Kircher

Mi ha sempre colpito anche l’opera di restaurazione del Santuario, caduto in rovina dopo l’abbandono dei Benedettini di Subiaco, nel 1647 e segg, da parte del celebre gesuita Athanasius Kircher, che secondo me diede a questo luogo un altissimo valore simbolico.

Questo tedesco, grande studioso di ogni sapere, dalla cultura universale e onnidisciplinare, fu chiamato a Roma dal Papa per decifrare, tra l’altro, i geroglifici dei numerosi obelischi delle piazze romane. Kircher, avvalendosi anche dei dati etnici, umanistici, scientifici (secondo la scienza di allora), provenienti dalle moltissime missioni gesuitiche di tutto l’orbe (dall’America all’Estremo Oriente), riuscì a sintetizzare, catalogare e tentare di connettere logicamente, tutte le nozioni eccezionalmente raccolte e diventò un “tuttologo”, appassionato di antichità, di teologia, di astronomia, di matematica, di musica, di tutto.
La sua scienza – siamo immediatamente dopo il 1633, anno di condanna, da parte dei Gesuiti e del Papato, di Galileo – era tratta da testi per iniziati, di misterioso contenuto religioso e rivelato, vasta quanto la presenza di Dio nelle cose e nella storia, che si poteva conoscere ‘tutta’, a condizione di essere capaci di connettere Dio, i misteri e le nozioni di base, la storia ed il contesto religioso, “ad majorem Dei gloria”.
Roberto Bellarmino e i verbali dei Tribunali ecclesiastici, che mandarono, mezzo secolo prima, al rogo Giordano Bruno e, 10 anni prima, agli arresti Galileo, non sono molto dissonanti da questi concetti, anche se la vastità, la completezza, la globalità di questa scienza kircheriana si sarebbero rivelate veramente uniche e fondamentali, per uscire dal secolo XVII ed entrare in quello dei Lumi.
Questa scienza era talmente piena e sicura di sé, che talvolta arrivava, sulla base di ipotesi non fondate, a fare affermazioni false – come la traduzione ‘simbolica per iniziati’, e non semantica, dei geroglifici, smentita integralmente nel 1820-23 da Champollion e da Young, dopo lo studio della Stele di Rosetta – e non si curava di andare a fondo alle questioni, preoccupandosi solo di enumerarle in modo infinito, di moltiplicarle, nei titoli, ma non scrivendo i paragrafi e i contenuti veri.
Kircher volle che il suo cuore, dopo morto, fosse conservato alla Mentorella e, se siete curiosi, trovate la scritta sulla teca in marmo che lo conserva, sotto l’altare maggiore della Madonna Lignea.
Morto Athanasius e fondata da Galileo, Newton e dai grandi Ingegni del 600-700 la scienza moderna, con l’adozione dei suoi procedimenti affidabili e basati sulla ricerca e sulla riproducibilità, fu riconosciuto da tutti che un Sistema di Sapere non può che essere indipendente, slegato da fedi e intuizioni iniziatiche, pubblicizzato e a conoscenza di tutti. E nessuno, quindi, può conoscere ogni cosa, ma solo una parte molto piccola delle verità scientifiche.
Kircher, grandioso, nel suo tempo, nelle sue intuizioni globali e nella costruzione del suo magnifico hardware, venne naturalmente superato dalla storia e dall’acquisizione universale del software, che non può non prevalere sul resto.
Qui al Santuario della Mentorella è sepolto il cuore di uno “sconfitto glorioso”, qui c’è uno spartiacque, tra vecchio e nuovo.
Lui tagliò, inchiodò e piallò gli scaffali molteplici della nostra biblioteca, ma essi furono riempiti, e continuano ad esserlo, di Sapere Umano, solo successivamente, da coloro che hanno reso l’Uomo Moderno.

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