La magnificenza dei tramonti a Tivoli

Da sempre incanto di viaggiatori, artisti e poeti. Una conferenza storica al Museo della Città il 18 dicembre 2022

Domenica 18 dicembre, alle 11.00, nella Sala Conferenze del Museo della Città di Tivoli (Piazza della Carità n. 1), avrà luogo un incontro speciale, ad ingresso libero, guidato da Antonio Capitano e Marianna Scibetta, Ambasciatori della Lettura del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura, con l’intervento di Gianni Andrei, cultore e ricercatore instancabile dell’attività degli artisti che, fin dal Cinquecento, hanno immortalato Tivoli e la Valle dell’Aniene.

JOHN WARWICK SMITH – VUE DE TIVOLI REGARDANT VERS ROME

L’antica Tivoli, quella che nell’Eneide Virgilio menzionava come Tibur Superbum, vanta un’origine ed una storia millenaria, già punto di convergenza di diverse popolazioni, così come testimonia il Santuario di Ercole Vincitore, struttura sacra risalente al II secolo a.C. Il viaggio proposto in questa occasione comprenderà una breve analisi di alcuni dipinti e suggestioni letterarie che nei secoli pittori e viaggiatori hanno testimoniato di questo territorio, in particolare dei suoi tramonti che hanno incantato soprattutto i viaggiatori del Grand Tour. Accompagneranno quindi le immagini, brani su Tivoli scritti da Orazio, Marziale, René de Chateaubriand, Johann Wolfgang Goethe, Eduard Schuré, Hector Louis Berlioz, Henry James, Gabriele D’Annunzio e dei tiburtini Igino Giordani ed Emilio Segrè.

Le suggestive pitture che si potranno contemplare rappresentano i tramonti da Tivoli sulla Campagna Romana, la Città Eterna, i Monti Cimini e Cornicolani, ovvero Tivoli illuminata dal tramonto. In particolare gli Autori selezionati e proposti saranno:

Paul BRIL (1554-1626, fiammingo) – Claude LORRAIN (1600-1682, francese) – Claude Joseph VERNET (1714-1789, francese) – John “Warwick” SMITH (1749-1831, inglese) – Daniël DUPRÉ (1751-1817, olandese) – John Robert COZENS (1752-1797, inglese) – Jean Thomas THIBAULT  (1757-1826, francese) – Prosper BARRIGUES de Fontainieu  (1760-1850, francese) – Cornelis APOSTOOL (1762-1844, olandese) – Luigi BASILETTI (1780-1859, bresciano) – Louis-Etienne WATELET (1780-1866, francese) – William LINTON (1791-1876, inglese) –  Édouard HOSTEIN (1804–1889, francese) – Johann Wilhelm SCHIRMER (1807-1863, tedesco) – Johann Wilhelm SCHIRMER (1807-1863, tedesco) – Carl Adolf HENNING (1809-1900, tedesco) – Johann Georg GMELIN (1810-1854, tedesco) – Johann Jakob FREY (1813-1865, nato a Basilea) – Charles François KNEBEL (1810-1877, svizzero) – Thomas DESSOULAVY (1801-1869, inglese) – Salomon CORRODI (1810-1892, svizzero) – Joseph ROPES (1812-1885, statunitense) – Sanford Robinson GIFFORD (1823-1880, statunitense) – George INNESS (1825- 1894, statunitense) – Roger Eliot FRY  (1866-1934, inglese) – Paul Albert LAURENS (1870-1934, francese) – Joachim Hinrich WRAGE (1843-1912, tedesco) – Ettore ROESLER FRANZ  (1845-1907).

ALMANACCO 2023

Nell’occasione verrà anche ufficialmente presentato l’Almanacco 2023 “TIVOLI e I SUOI TRAMONTI” negli scatti sentimentali di Gianni Andrei, realizzato e stampato in sole 100 copie numerate.

Ecco come si esprime in proposito il curatore ed autore della pubblicazione, il citato ing Gianni Andrei, scrittore, promotore culturale e fondatore del Caffè Culturale di Tivoli, libero, indipendente e multidisciplinare, nato nel 2018 (come emanazione del Cenacolo degli Ardenti) e tutt’ora vivacissimo centro di simbiosi tra cultura umanistica e quella antropologica, nell’impegno per rivitalizzare la memoria archeologica ed artistica come fonte di rinascita sociale, etica e culturale.

  • Ciò che questo almanacco propone è di fermarsi a contemplare i nostri tramonti dalle tonalità struggenti, inquietanti, vibranti, esaltanti, chiudendo poi gli occhi per serbarli nell’anima e per trarne l’energia vitale a migliorarci e ad operare concretamente, non a belle parole, per i nostri figli e nipoti, per la nostra Città. Oggi possono essere anche ignorati, ma rimangono “superbi” perché è la Natura che li genera, li rigenera e ce li dona: gratuitamente, diversi uno dall’altro, irripetibili, senza chiedere che siano custoditi o mantenuti. Durano qualche attimo ma nutrono moltissimo. L’essenza di Tivoli non è solo nelle tre ville e negli altri siti monumentali, paesaggistici e ambientali. Abbiamo il dovere di ripensare la “bellezza” non più come “motivo di orgoglio e aspetto fortunato” che dà profitto, ma come impegno per sdebitarsi di essere nati e vivere qui.”
ING GIANNI ANDREI

Oggi l’immagine di Tivoli è indissolubilmente legata alle Terme delle acque Albule ed alle tre magnifiche ville di Villa d’Este, Villa Adriana, (entrambe Patrimoni Mondiali dell’Umanità UNESCO) e la paesaggistica Villa Gregoriana gestita dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), ma le esclusive scenografie che esplodono nella luminosità calda dei tramonti, valorizzano ogni giorno la sua bellezza, sopravvissuta coraggiosamente anche all’assedio dell’intensa antropizzazione edilizia degli anni ’60.

A proposito del valore culturale e morale di questo splendido itinerario artistico proposto, vorrei citare il grande e indimenticabile Philippe Daverio che ci ha lasciato da poco, ma che, in un suo interessante libretto, ci pone una domanda che nasconde una precisa accusa: “Cos’è la Bellezza?” (Ed Solferino 2022). Oltre a fare una serie di allusioni al rapporto tra la definizione di estetica e la valenza morale, poi altre considerazioni sociologiche sulle variabili linguistiche e significati del “bello”, conclude lanciando una sfida alle nostre responsabilità riguardo la distruzione e la creazione del mondo:

  • Alla fine di questo viaggio di esplorazione possiamo concludere che non è la bellezza che salverà il mondo, o salverà noi: è proprio l’opposto. Il nostro compito è tentare di salvare la bellezza. […] Insomma si tratta di trovare dei missionari con l’energia e la forza di cercare e diffondere l’armonia nell’arte, nell’ambiente, nella comunicazione, nella politica, nelle relazioni umane, nei nuovi mondi creati dalle tecnologie digitali. Missionari capaci di creare armonia e di rifondare la bellezza. Quelli che i Vangeli chiamano “il sale della Terra”. Saranno loro a salvarci.

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