La preghiera di don Andrea Santoro
La memoria del sacerdote martire in Turchia, parroco a Verderocca dal 1981 al 1993, è sempre viva. La diocesi di Roma per ricordare la sua figura attuerà una serie di eventi iniziati domenica 29 novembre a Santa Croce in Gerusalemme e che proseguiranno per tutto il 2016La memoria del sacerdote martire don Andrea Santoro è sempre viva e viene spesso celebrata nella basilica romana di Santa Croce in Gerusalemme. Qui, durante l’incontro “La preghiera di don Andrea” svoltosi il 29 novembre 2015, sono stati annunciati diversi eventi per la ricorrenza dei 10 anni dal suo assassinio.
Il presbitero romano, al suo battesimo di sangue, aveva 61 anni ed era in Turchia, a Trabzon l’antica Trebisonda dove era stato inviato “Fidei donum”, come dono della fede. Vi morì per mano di un fanatico che, al grido di Allah è grande, lo freddò a colpi di pistola, in chiesa e mentre pregava.
La diocesi di Roma per ricordare la sua figura attuerà una serie di eventi iniziati domenica 29 novembre nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme e che proseguiranno per tutto il 2016.
E’ pure annunciata l’uscita del libro Un fiore dal deserto (Ed. San Paolo, 2015), che raccoglie le preghiere di don Santoro tratte dalle pagine del suo diario. Altri incontri sono previsti il 1° e il 5 febbraio 2016, giorno della morte di don Andrea, con una celebrazione in san Giovanni in Laterano presieduta dal cardinale Agostino Vallini, vicario generale di Papa Francesco per la diocesi di Roma, il 22 maggio e il 27 novembre 2016. In questa data è prevista una relazione dello storico Andrea Riccardi e una messa celebrata dal cardinale Leonardo Sandri, prefetto per la Congregazione per le chiese orientali. Dal 2006 don Santoro viene ricordato nella memoria liturgica di Sant’Andrea Apostolo.
L’uccisione di don Andrea Santoro ebbe grande risonanza specie nei quartieri della Capitale che l’avevano visto parroco. In particolare nell’allora XVI municipio e nella chiesa della Trasfigurazione dove ricordano la sua idea del “Calendario della Pace 2003” (Ed. Sinnos) che contemplava le festività e le ricorrenze delle religioni cristiana e islamica e a cui in seguito vennero aggiunte quelle buddhiste, ebraiche, induiste, scintoiste e taoiste.
Il sacerdote martire ha lasciato di sé una forte impronta ed un ricordo incancellabile, anche nel quartiere di Verderocca dove è stato parroco dal 1981 al 1993 prima di essere inviato in Turchia.
Qui don Santoro è particolarmente rammentato poiché oltre ad essere stato il parroco, è stato anche l’ispiratore, il promotore e il realizzatore della bella Chiesa di Gesù di Nazareth. Una chiesa di cui si presentava come parroco ancor prima che venisse assegnato il terreno per la sua costruzione e le funzioni religiose si celebravano in luoghi di fortuna.
Verderocca ha voluto che la scuola Primaria e dell’Infanzia di via Verdinois portasse il nome di Don Andrea con la seguente motivazione: “Don Andrea Santoro con impegno e dedizione ha favorito il dialogo interreligioso e interculturale tra Oriente ed Occidente. Il suo messaggio di solidarietà tra i Popoli è stato interrotto con l’uccisione a febbraio del 2006 nella Chiesa di Santa Maria a Trabzon”.
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