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La quotidianità dei romani diventa arte con ‘BVT-Build Verification Test’ nella Galleria Michelangelo

Dal 23 giugno (inaugurazione) al 23 luglio 2016 mostra degli artisti Claudio Bissattini, Marco Verrelli e Marco Tamburro.

Dai cassonetti strapieni ai residence malconci, passando per le vecchie indicazioni stradali per il mare: la vita dei romani diventa protagonista di una mostra di pittura: BVT-Build Verification Test degli artisti Claudio Bissattini, Marco Verrelli e Marco Tamburro.
Nella Galleria Michelangelo, in via Giovanni Giraud 6, a Roma a due passi da piazza Navona, la quotidianità viene rappresentata come nelle istantanee scattate e condivise sui social dai romani arrabbiati e stanchi.

L’ inaugurazione avverrà il 23 giugno 2016 (ore 18:30) e la mostra sarà visitabile fino al 23 luglio. L’evento, curato dal critico d’arte Marco Tonelli, è ideato e realizzato dal Gallerista Fabio Cozzi.

BVT-Build Verification Test (letteralmente “test di verifica di costruzione” applicato spesso nel campo dei software) è di fatto la trasposizione di un concetto che spesso ha a che fare con la tecnologia applicata direttamente sull’arte. Il dipinto diventa una sorta di test che l’artista ha effettuato sulla tela, con dei colori e delle immagini.

Bisattini: Recidence Bastogi
Bisattini: Recidence Bastogi

Il residence Bastoggi, le montagne di rifiuti accatastate sotto ai cassonetti, dove però c’è scritto Raccolta differenziata, e una tabella che indica la strada per Ostia: la cronaca romana diventa protagonista di una mostra di pittura così vera da essere originale. Una collettiva in cui una curiosa rappresentazione della realtà si somma a quella dei fari costieri e dell’estraneazione dietro i monitor del computer tipica dei tempi moderni.

Di ipotesi in ipotesi, a volte inconsapevoli, mentali, tentativo dopo tentativo, il pittore ha prodotto l’opera alla quale e dalla quale ne seguiranno altre. Non necessariamente migliori o peggiori ma sicuramente a testimonianza di un processo di avanzamento tecnologico tanto più se si considera la tendenza di molti artisti moderni e contemporanei a lavorare su delle serie con materie sperimentali e innovative di cui spesso non si conoscono reazioni, comportamenti e durate. Non solo un test dunque rispetto a ogni singola opera ma anche un test rispetto a tutta la serie che si sviluppa da un’idea iniziale e che poi cambia mano mano che l’artista affina la sua tecnica pittorica.

Bisattini-RaccoltaDifferenziata
Bisattini: raccolta differenziata

Da questo punto di vista la mostra diventa un test vivente con lo spettatore che è insieme protagonista ed osservatore. Bissattini in particolare afferma e nega continuamente la certezza dell’immagine. L’artista si diletta a mostrare l’artificiosità del suo e di ogni altro software pittorico. I fari di Verrelli sono invece interpretabili come dei punti di vista attivi o passivi: possono essere osservati ma anche indicare la rotta. Tamburro diventa persino malinconico reiterando una poltrona rossa: emblema di un punto di osservazione domestico da cui vedere il mondo esterno. In questo caso però sempre attraverso un monitor o una finestra quasi a sottolineare l’estraneazione dei tempi moderni. “Ad osservare i quadri – afferma il Gallerista Fabio Cozzi – s’intravedono spaccati di Roma, crudi quanto veri. La quotidianità diventa arte, punto d’osservazione e spunto d’osservazione. Fosse tramite una sorta di istantanea su tela, una poltrona rossa o un faro costiero che può essere a volte metafora, altre semplice edificazione”.


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