

Presentata la rivista in Campidoglio ha ottenuto il sostegno delle istituzioni capitoline
E’ stata presentata ufficialmente in Campidoglio, il 14 febbraio, ’Da Bomb Magazine” il mensile dedicato alla cultura hip hop arrivato alla sua quarta uscita, che ha ora ricevuto il sostegno delle istituzioni capitoline.
Il direttore responsabile della rivista, Tonino Tosto ha raccontato come un gruppo di giovani redattori ed artisti si sia rivolto alla BCC Audiovisivi per ridare vita a quella che era una fanzine ospitata in un’altra rivista.
Per questo “Da Bomb Magazine” è un prodotto nuovo, ma anche qualcosa di già noto.
Il sostegno del Comune è stato fondamentale e l’on. Pino Galeota (presidente della Commissione Consiliare Speciale Turismo del Comune di Roma) fa notare come la sua presenza sia il segno dell’attenzione delle istituzioni verso le nuove esigenze sociali. Un impegno concreto per dare nuovi spazi di espressione alla gente, che siano facilmente accessibili. Questo perché Roma è una città fatta anche di street art, da sempre, e non può rinnegare questo aspetto del suo passato.
La nascita di questo periodico (che già ha una tiratura di 15mila copie) è un modo, fa notare Tommaso Zanello in arte, ’Piotta’, per riempire il gap che separa la Capitale da Milano dove si concentrano molte radio e le possibilità di successo sono maggiori.
Il vero punto di forza, continua il rapper, saranno gli eventi live soprattutto nella cornice di happening dell’Estate Romana.
Massimo Canevacci, docente di antropologia culturale nella facoltà di scienze della Comunicazione presso l’Università di Roma La Sapienza, spiega come l’hip hop non sia solo una moda, ma uno stile di vita con una visione del mondo. Una nuova cultura, estremamente flessibile, in grado di attecchire in molti paesi nel mondo, ma che in Italia stenta a trovare i suoi spazi. O meglio, che difficilmente riesce a scavalcare la cortina di indifferenza dei grandi network. Ma le cose stanno cambiando e “Da Bomb Magazine” è il segnale di una netta inversione di tendenza.
Le conclusioni sono toccate a Vittoria Ottolenghi, critico di danza che, con il suo garbo ed esperienza ha affascinato la platea di studenti e giornalisti, spiegando come mai “una signora di 81 anni” fosse presente alla conferenza insieme con tanti giovani.
“Non per essere trendy”, ma solo perché la prima volta che è “stata trascinata” ad un festival di danza e musica hip hop, “ha provato un frisson” in tutto il corpo. Quel brivido che le ha rivelato la forza vitale e l’energia del ballo ed ha paragonato i ballerini della break dance a degli eroi che, pur non avendo una cultura di base del ballo, “ci provano, si espongono per affermare la propria identità. Felice e sicura – conclude – di aver scoperto una classe sociale che prima non c’era."
Info: tel. 06.42012105
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