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L’Italia sul podio – Quel doloroso punto 5 – “Fetullah è negli Usa? E io arresto suo nipote” – Peggio di così è impossibile

Fatti e misfatti di luglio 2016

L’Italia sul podio

“Dopo quello della Grecia – dati Eurostat – il secondo debito pubblico nell’Unione europea è quello dell’Italia. Non solo: l’Italia, dopo la Bulgaria e il Belgio, è il terzo Paese europeo quanto ad aumento progressivo dell’indebitamento”.

Allegria, dunque: siamo sul podio. Con una medaglia d’argento ed una di bronzo. Argento come la situazione splendente che continua ad essere presentata agli italiani. Bronzo come la faccia di chi continua a presentarla.

Quel doloroso punto 5

“Al pranzo di ieri ad Arcore – a tavola Silvio Berlusconi e i suoi tredici apostoli – sono stati esaminati, soprattutto, i dieci comandamenti dettati da Stefano Parisi, ex candidato sindaco a Milano, per lanciare un nuovo centrodestra”.

Su nove, anche perché così ovvi che li avrebbe scritti anche un bambino, nessuno ha avuto da eccepire. Si è eccepito, invece, sul comandamento numero 5, là dove si dice che “occorre un rilancio dei quadri di “Forza Italia” valorizzando una nuova classe dirigente di persone, una classe dirigente che torni a conquistare gente e voti con affidabilità, equilibrio e determinazione”. E noi – hanno infatti eccepito, chi più chi meno energicamente, i tredici apostoli – noi, cioé, non saremmo stati affidabili, equilibrati e determinanti per cui, ora, dovremmo lasciare il posto ad altri? Saremmo, insomma, rottamati alla Matteo Renzi? Sembra che Silvio avrebbe fatto del tutto per rassicurarli, tra una porzione e l’altra patriotticamente preparata tricolore, ma non tutti si sarebbero sentiti rassicurati. E non lo avrebbero nascosto. “Parisi – ha detto, ad esempio, quel Giovanni Toti il quale ha sempre ambito lui al ruolo di “nuova forza” – non può venire ad insegnarci come fare politica”. E Renato Brunetta: “Amico Stefano, prudenza”. Che è tutto un voler dire, sottintendere ed ammonire. Non sarà vita facile, dunque, per i dieci comandamenti di Stefano Parisi. Anche perché non sono parsi graditi neppure a quei movimenti che, nel nuovo centrodestra, dovrebbero affiancare “Forza Italia”. Giorgia Meloni, di “Fratelli d’Italia”, ha storto il naso. Matteo Salvini, segretario della “Lega nord”, ha addirittura fatto subito sapere come “la possibilità che Parisi, con la benedizione di Berlusconi, possa conquistare una posizione sempre più centrale in “Forza Italia” rappresenterebbe per lui un problema”. E Raffaele Fitto, Enrico Zanetti, Denis Verdini, Angelino Alfano, Renato Schifani e i tanti altri “centrini”? Non pervenuti. E anche questo, forse, potrebbe non essere un applauso per Stefano “il decalogatore”. Alla prossima puntata, allora. Pranzo o cena che sia. Con le portate tricolori o no.

“Fetullah è negli Usa? E io arresto suo nipote”

“Il Presidente turco Erdogan – convinto che ad organizzare il recente “golpe” contro di lui sia stato il predicatore Fethullah Gulen – vorrebbe tanto arrestarlo, processarlo e, chissà, farlo condannare a morte”.

Ma il predicatore Fethullah Gulen e da anni negli Stati Uniti e, per ora, non ha potuto farlo. Il Presidente Erdogan, però, non si è perso d’animo. Nell’impossibilità di arrestare il predicatore Fethullah Gulen, oggi, ha fatto arrestare suo nipote Muhammet Gulen. Da perfetto democratico illuminato e scrupoloso osservante dei diritti umani.

Peggio di così è impossibile

“Il Governo tedesco – ha dichiarato il direttore del settimanale “Die Zeit”, Giovanni Di Lorenzo, dopo l’impressionante sparatoria a Monaco – saprà sicuramente reagire. Mi auguro che lo faccia, però, in modo più trasparente ed efficace del Governo francese”.

Farà così certamente. Anche perché sarebbe impossibile fare come o fare addirittura peggio di quanto ha fatto e sta facendo il Governo francese. Che ora, tra l’altro, sta vergognosamente cercando di far sparire le prove della sua scandalosa inefficienza di fronte alla recente strage terrorista di Nizza.


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