L’Orlando Furioso celebra i 500 anni a Bomarzo, poi nel mondo

Due mostre a Palazzo Orsini, dal 1° al 27 novembre 2016, una pubblicazione imperdibile ed una gita al Bosco Sacro

L’Accademia Nazionale d’Arte Antica e Moderna ha organizzato due mostre ed una pubblicazione in occasione del V centenario dalla prima pubblicazione dell’Orlando Furioso.

copertÈ stato infatti pubblicato un catalogo a cura di Stefano Liberati con la ristampa anastatica dell’edizione valgrisiana per i tipi dell’editore Palombi. Il volume è stato inserito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali fra quelli ritenuti di “alto valore culturale” per l’anno 2016.

La mostra, ad ingresso libero, è a cura di Stefano Liberati e Dario F. Marletto, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Unione Europea Esperti d’Arte, IREL Istituto per la Tutela dei Beni Cartacei e con il Patrocinio del Comune di Bomarzo, consiste nelle rarissime 46 xilografie originali (una per ogni canto) apparse nell’edizione valgrisiana del 1556, su disegni attribuiti a Dosso Dossi. Ciascuna illustrazione è accompagnata da ampia didascalia con la prima ottava di ogni canto.

frontespiziodossodossiIn aggiunta alle xilografie di Dosso Dossi, sono presenti anche alcune tra le più significative xilografie originali realizzate per l’Orlando Furioso da Gustave Doré, l’ultima opera epica illustrata dall’artista francese nel 1881.

Una mostra collaterale completa la visita a questo magnifico palazzo, si tratta dell’Orlando Furioso visto da artisti contemporanei, con opere che hanno realizzato appositamente per questa occasione. Gli artisti sono stati selezionati da una commissione dell’Unione Europea Esperti d’Arte e da un Comitato scientifico a cura di Giorgio Di Genova, direzione artistica di Stefano Liberati.

E’ un’occasione speciale quindi per visitare anche il vicino e noto Bosco Sacro detto anche Parco dei Mostri, non casualmente qui ideato e costituito dal principe Pier Francesco Orsini nel 1552, realizzando un luogo boschivo magico che, pur inserendosi nella composita cultura architettonica naturalistica del secondo Cinquecento, costituisce un unicum, differenziandosi dai raffinati giardini rinascimentali detti all’italiana.

Oggi l’opera dell’Ariosto potrebbe definirsi “fantasy”, senza mancare di rispetto ad un poema al quale l’autore ha dedicato tutta una vita, che ebbe un successo enorme all’epoca e tutt’ora resiste al tempo, diventando in qualche modo appetibile anche a giovani abituati alla velocità dei nuovi media ed alla condivisione del web, ma che non disdegnano la raffinatezza del mito, dell’allegoria, della metafora, del simbolismo surreale che tanto ci parla di noi e delle nostre pulsioni, un inconscio che l’arte aiuta a tradurre in narrazioni attraverso elaborate e fantastiche creazioni grafiche.

mostra-palazzo-orsiniNell’ottobre del 1515 a Ferrara il tipografo Giovanni Mazzocco da Bondeno iniziava la stampa dell’Orlando Furioso, la cui stesura era stata iniziata da Ludovico Ariosto già dal 1506. Il Poeta impiegò dieci anni per completare l’opera poiché non poteva dedicare molto tempo alla sua passione letteraria a causa dei numerosi impegni diplomatici come funzionario della corte estense, ed ecclesiastici come chierico della Chiesa cattolica. Nell’aprile del 1516 le poche copie stampate (circa un migliaio) vennero distribuite prima a Ferrara e poi a Mantova. Successivamente a questa prima edizione ne vennero stampate, solo nel Cinquecento, circa 150 di cui molte illustrate con xilografie. Tra tutte spicca quella più bella e importante del 1556 illustrata su disegni attribuiti a Dosso Dossi, pubblicata a Venezia da Vincenzo Valgrisi.

palazzorsiniSottolineiamo che questa è un’occasione per analizzare le diverse interpretazioni grafiche e pittoriche delle due mostre, i complessi ed occulti rapporti che legano la parola, la poesia all’illustrazione, alla pittura, ma rappresenta anche un’operazione culturale di salvaguardia del patrimonio artistico italiano e ci preme evidenziare che la mostra, dedicata ad una delle opere epiche della letteratura italiana più acclamate al mondo, viaggerà successivamente moltissimo a partire da Bomarzo, raggiungendo le seguenti destinazioni: Adelaide, Bahia Blanca, Berlino, Caracas, Citta’ del Capo, Citta’ del Messico, Cordoba, Dar Es Salaam, Dublino, Haifa, Helsinki, Il Cairo, Johannesburg, Kiev, Koper, L’Avana, Lima, Lisbona, Miami, Minsk, Montreal, Muscat, Porto Alegre, Pretoria, Quito, Riga, Shanghai, Sofia, Tunisi, Valona, Washington, Zurigo.

astolfoBomarzo, Palazzo Orsini, dal 1° al 27 novembre 2016 – ingresso libero 0761 924337

FOTO: 1) Copertina del libro “Orlando Furioso – La fortuna del poema ariostesco nelle edizioni illustrate” A cura di Stefano Liberati –  http://www.palombieditori.it/ 2) – Suite delle 46 xilografie dai disegni di Dosso Dossi.

FOTO DI VALTER SAMBUCINI: 3)  Palazzo Orsini sala, 4) Palazzo Orsini mostra, 5) Opera in mostra di Valter Sambucini “Astolfo torna con l’ampolla”


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