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Medietà e mediocrità

Ogni giorno mi imbatto in persone certe e sicure delle loro opinioni, taglienti, talvolta sprezzanti, impossibili da avvicinare con un ragionamento differente, magari basato su perplessità e dubbi, su probabilità ed esperienze reali vissute.
Più invecchio e più la vita mi insegna che le verità assolute di quelli che avvicino necessitano di un esercizio sempre più straordinario di pazienza, di ascolto, di riflessione e di tolleranza, che talora arrivano al silenzio accompagnato da un sorriso vero, non accondiscendente o remissivo.

E di verità e di certezze assolute ne incontro sempre di più: ricordo che ai tempi del liceo neanche i miei cari professori, bravi, preparati, autentici guide in sapienza e nell’arte del dialogo, facevano tanto per non affermare certezze, ma “lavoravano” sulla creta dei nostri concetti, pochi, per allargare in noi spazio tempo conoscienza e coscienza, per portarci alla maturità e alla vita.
Ora io pure ho una certezza: ho proprio bisogno della Misericordia del Dio in cui credo, ma questa cosa non la dico ai miei interlocutori, me la tengo per me, ma è maledettamente difficile viverla nell’intimo, in silenzio…

Perché rischio tra poco di perdere la pazienza, la saggezza e mi metto ad urlare, come lo vorrei, che sono stanco di vedere il Mondo inquinato e pieno di “estremi”, di “fanatismi opposti”, di certezze inconsistenti, di bianchi e neri, che negano i chiaroscuri, di prosopopee enormi su teorie “validissime”, anzi da Nobel, che combattono altre teorie ritenute, senza motivo, del tutto inconsistenti e fasulle.
E anche i Governi, tante Chiese, tante Organizzazioni…si comportano così! Sono tutti Profeti della Certezza e della Perfetta Presunzione!

Se non reagiamo, affoghiamo nella Mediocrità più stupida, quella degli estremi, del fanatismo, della eterna lite condominiale.
E basta!!!
Evviva la Medianità, la Medietà, la probabilità più alta, il risultato di un confronto sereno pacato e basato su dati studiati, evviva il diritto dei “normali” di vivere in pace, senza terrorismo, senza negazionismo, senza terrapiattismo, senza scontri fisici, né urli inutili e sciocchi, ma col diritto di arricchirsi di sintesi cercate insieme, di consensi sul merito dei problemi, non sugli ordini dei mass media e della pubblicità.

Ascoltiamoci, a voce bassa e sussurrata, sorridiamoci, perché è più facile vivere con intelligenza che da imbecilli.


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