“Mia madre era …” a cura di Rita Laganà e Terry Olivi
Gattomerlino Spazio mercoledì 3 ottobre riprende le attività dopo la pausa estiva, presentando un libro appena uscito sulle madri nate nei primi decenni del ’900Gattomerlino Spazio – Borgo Vittorio 95 – è luogo di incontri letterari delle omonime edizioni. Riapre mercoledì 3 ottobre, ore 18,00 con un libro di memorie collettive, “Mia madre era …” curato da Rita Laganà e Terry Olivi, che le hanno raccolte in 3 anni di lavoro Lo presentano due intellettuali di rilievo molto conosciuti; Elio Pecora e Franco Ferrarotti, che hanno rispettivamente scritto prefazione e postfazione nel libro. Introduce Piera Mattei, letture di Giulia Perroni. Info: www.gattomerlino.it| 338.8423839.
L’llustrazione in copertina è di Silvano Campeggi, detto Nano (Firenze 1923-1918), pittore e cartellonista di fama mondiale che ci ha appena lasciato. Si tratta di uno dei suoi ultimi disegni, che con la nota generosità, ha donato per la copertina del libro. Ci preme ricordarlo nel dire che ha avuto fama internazionale come cartellonista per le case di produzione cinematografiche di Hollywood, nell’epoca d’oro del cinema (1945/1970). Negli Stati Uniti è considerato tra i più importanti artisti grafici nella storia del cinema americano.
Fra i cartelloni più famosi anche in Italia: Casablanca, Cantando sotto la pioggia, Un americano a Parigi, West Side Story, La gatta sul tetto che scotta, Vincitori e vinti, Exodus, Colazione da Tiffany.
Le curatrici Rita Laganà e Terry Olivi raccontano che l’idea di questo libro è nata da una festa di compleanno, organizzata alcuni anni fa per una madre novantenne. Parte così un ampio progetto nel quale vengono coinvolte persone amiche disponibili a raccogliere testimonianze significative della vita delle madri, nate nei primi decenni del ’900. Così scrivono le curatrici nell’introduzione: Con i fili della memoria, abbiamo tessuto la tela, la trama e l’ordito, scrivendo collettivamente alcune storie di madri. Tanti altri racconti e poesie sono arrivati a noi in modo diverso: alcuni hanno viaggiato attraverso e-mail, provenienti dal sud e dalle isole e, prevalentemente, dal centro Italia. Le storie delle madri dell’Agro Pontino hanno meritato una particolare collocazione per la comune sorte di donne le cui famiglie, durante il periodo del fascismo, dal nord-est migrarono al centro Italia. Abbiamo avuto la fortuna di intervistare anche alcune madri molto anziane, ultranovantenni. La piccola storia del quotidiano s’intreccia con quella, non meno importante, della grande storia. Tante voci, ognuna con un proprio timbro e ritmo, formano la partitura di un’opera semplice e nello stesso tempo ricca di sfaccettature, che si esprime in varie forme narrative. Abbiamo lasciato i testi così come ci sono stati consegnati dalle autrici/autori perché il focus di questa raccolta è rivolto soprattutto a testimoniare importanti esperienze di vita. Abbiamo privilegiato il recupero della memoria delle nostre radici, anche per dare alle nuove generazioni validi elementi su cui poter riflettere per rafforzare la propria identità personale. –
Un libro prezioso dove la Grande storia si arricchisce attraverso le storie personali e dove si ripercorrono molti drammi della lunga marcia delle donne verso la conquista dei propri diritti, ma anche note di orgoglio per il proprio valore di madri, emotivo e di resilienza. Naturalmente tutti ricordiamo che solo nel 1945 fu sancito il suffragio universale, poiché le donne se lo erano conquistato con la loro importante partecipazione alla Resistenza, ma vorrei ricordare che ancora negli anni ‘50/’60 c’era un velato disprezzo (da destra e da sinistra) dei sentimenti, considerati femminili, ed una presa di distanza dalla spiritualità (considerata ormai un ibrido di antica ipocrisia) in favore della razionalità, ritenuta un attributo mascolino, in linea con una modernità dai contorni ancora ambigui. Una sorta di pulizia contro antichi fantasmi, era considerata la presa di distanza dalla cosiddetta “pancia” emotiva, considerata da tempo immemorabile eredità scomoda della donna, donna che continuava ad essere terra di colonizzazione, con la finalità occulta di scoraggiare sempre in lei ogni tipo di consapevolezza … Tutto ciò mentre Betty Friedan pubblicava in America The Feminine Mystique, che diventerà nella traduzione italiana del 1964, La mistica della femminilità.
Prendendo alcune righe dalla prefazione di Elio Pecora: … Guardare alla propria madre come a una creatura viva, abitata dal desiderio e dall’attesa, dalla scontentezza e dalla delusione, è stato a lungo più o meno consapevolmente negato. La madre, circonfusa di grazia, arroccata in uno spazio superiore e intoccabile, ha continuato a darsi interamente nell’affetto e nella dedizione, sempre negando o rimuovendo la propria esistenza. Quest’ultima ridotta al bene e all’interesse dei figli …
E di Franco Ferrarotti dalla postfazione: Del resto tutta la logica della società industrializzata emerge e si sviluppa contro le donne e specialmente contro le madri. Ancor oggi non viene debitamente riconosciuto quello che è forse il lavoro più gravoso che ci sia, ventiquattro ore su ventiquattro, il lavoro delle casalinghe. La società industrializzata è in effetti una società tecnicizzata, panlavorista (marito e moglie al lavoro, senza alcuno interesse per le cure casalinghe) cronofagica, ansiogena e competitiva, totalmente amministrata …-
Rita Laganà, calabrese di nascita, vive a Roma. Laureata in Lettere si è specializzata in Sociologia. Docente nella Scuola Media ha pubblicato libri che illustrano il suo percorso di insegnamento: A scuola di artigianato; L’Esquilino in cartella; Insieme per conoscersi. Esperta di pedagogia interculturale ha scritto su riviste di ricerca didattica. Si occupa di scrittura creativa e di racconti umoristici. Alcuni scritti appaiono nel libro L’umorismo in rosa.
Terry Olivi, nata a Matelica nelle Marche, vive a Roma. Laureata in Lettere Moderne, da sempre si è interessata alla cultura dell’Estremo Oriente. Ha scritto libri di poesie e di haiku: Rosso anguria e la luna (2006), L’incanto dell’essere – esperienze minimali di bellezza per arricchire di poesia i nostri giorni (2008), Uno sguardo dalla vita (2015), Nell’indaco notturno – dialogo di un anno (2017).
Carla Guidi
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