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Monica e “certi porci renziani” – Monica e i numeri – “Febbraro, febraretto…”

Fatti e misfatti di febbraio 2016

Monica e “certi porci renziani”

“Il fatto è – così, in una intervista a “La Repubblica” e in una al “Corriere della sera”, la relatrice Monica Cirinnà per quanto sta accadendo sul suo disegno di legge sulle unioni civili – il fatto è che “sto pagando le porcate fatte da certi renziani in guerra che volevano un premietto. Pago le delusioni di chi, e sono tanti, nutriva forti aspettative nell’ultimo rimpasto di Governo. Stavano tutti lì ad attendere una promozione. Chi voleva guidare una Commissione, chi avrebbe voluto un sottosegretariato””.

Monica Cirinnà, dunque, letteralmente scatenata. E, proprio per quel violento attacco contro “certi renziani”, senz’altro fuori di sé. Con il rischio, infatti, di avere irrobustito la supposta vendicativa avversione di quei “certi renziani”. Se non di avere ittitato o perlomeno messo in imbarazzo il Matteo gettato tra due fuochi. Saranno nel Pd, anche per questa furiosa “sparata” di Monica, giornate a dir poco difficili. Per il segretario del partito e “premier” Renzi, “qui si parrà – come direbbe il Virgilio dantesco – la sua nobilitate”. Se e quale.

cirinnà-1-1024x678Monica e i numeri

“Per l’approvazione delle unioni civili e della “stepchild adoption” – così invece, una volta acquietatasi, Monica Cirinnà – alla fine troveremo certamente i numeri”.

Raccattandoli in qualche modo già sperimentato in Senato o tirandoli fuori dal sacchetto della tombola?

“Febbraro, febraretto…”

“Al “premier” Renzi – come se non bastasse la “grana” del disegno di legge Cirinnà – sono arrivate, in queste ultime ore, altre tre mazzate. La prima: un gruppo di economisti della Luiss vicini al Presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, ha fatto arrivare uno studio nel quale si dimostra che, se il Governo non cambierà rotta, saranno presto guai seri. La seconda: il Presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri, ha detto chiaro e tondo che i tagli della spesa pubblica sono stati fin qui inefficaci ed inefficienti perché, soprattutto, sono ricaduti sui cittadini che si sono ritrovati con meno servizi. La terza: l’ Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha stimato che la crescita italiana di quest’anno sarà soltanto dell’ 1% e non dell’1,6% come previsto dal Governo nel Def (documento di economia e finanza) e nemmeno dell’1,4% come già corretto nel novembre scorso”.

Tre mazzate, dunque, da fare veramente male. Che riuscirà il “premier” Renzi ad assorbire iniziando finalmente, per lui e per il Paese, la terapia appropriata ed efficace? C’è da augurarselo. Ma certo che per il Matteo – come recita un vecchio proverbio – “febbraro, febbraretto corto e maledetto”.


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