Non è un mostro

Un’idea per un ottimo regalo di Natale ai bambini e magari anche agli adulti

Il suo none è Oleksandr Shatokhin, è un illustratore ucraino, ha scritto un testo per bambini, e non solo: La dura vita del Ciclope.

Per chi non ne fosse a conoscenza Il ciclope era la mostruosa creatura della mitologia greca, di statura gigantesca e con un solo occhio in mezzo alla fronte.

Nel mito più antico i ciclopi erano i figli di Gea (la terra) e Urano (il cielo). Abili artigiani che fabbricavano il tuono, il lampo e il fulmine, con cui Zeus (Giove) combatteva contro i Titani.

“Grazie ai miei piccoli ciclopi, ho capito che non importa se hai due occhi o uno solo o se non riesci a vedere proprio niente. Non importa se senti bene, male, o non senti niente.

Non importa se cammini bene, se zoppichi o non cammini affatto… Ciò che conta è non arrendersi mai…».

“Ciao, mi chiamo Pierre, sono un ciclope e ho un occhio solo.

La vita non è affatto semplice per noi ciclopi, mi sveglio la mattina, ho voglia di stropicciarmi gli occhi ma non posso, perché di occhi ne ho uno solo.

Ora immaginatevi la scena: sto cucinando il mio adorato tortino di cipolle, e mi finisce nell’occhio un po’ di fastidioso succo di cipolla. Strizzo l’occhio, non vedo nulla, continuo a lacrimare. Tutto è perduto.

Eh, se solo avessi un secondo occhio, sarebbe tutta un’altra storia.

Per non parlare degli occhiali. Per noi ciclopi è molto difficile scegliere gli occhiali. In realtà, più che difficile, è impossibile.”

Quali sono gli amici, disabili o diversamente abili di Pierre?

Liza, che non può camminare, quindi se ne va in giro su una sedia a rotelle.

Nonostante tutti gli inconvenienti che le capitano ogni giorno, Liza rimane allegra e vuole godersi la vita al massimo..

Pierre, con un occhio solo, è in grado di darle una mano a salire e scendere le scale, salire o scendere da un autobus, che può anche essere alla  portata di (quasi) tutti, infatti Liza non può salire o scendere da sola con la sedia a rotelle.

Il Sig. Marco che non vede niente, è cieco. Però è  in grado di suonare meravigliosamente il pianoforte, al punto di potersi mantenere con dignità girando tutto il mondo per fare i suoi apprezzatissimi concerti.

Noi ciclopi abbiamo un occhio ciascuno, mentre lui vede sempre e solo l’oscurità”

Il signor Luis Braille, il figlio di un sellaio parigino che, rimasto cieco quando era ancora piccolo, inventò il codice di scrittura per ciechi che avrebbe preso il suo nome e del quale il libro di Shatokhin riporta un esempio pratico.

E poi ancora un nuovo amico che è sordo ma apprezza la musica e il ritmo perché si è scoperto che le persone con problemi di udito possono percepire la musica in un altro modo.

Captano le vibrazioni musicali col corpo.


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