Operazione Invalidus: pagamenti in contante per ottenere falsi certificati di invalidità

Arrestati quattro medici e un titolare di centro servizi per truffa ai danni dell'Inps

Un appuntamento che si ripeteva sempre nello stesso modo: pochi minuti, poche domande, una busta con i soldi e il gioco era fatto.

A ogni certificato falso, la macchina si arricchiva, garantendo indennità di invalidità e accompagnamento a chi non ne aveva diritto.

A scoperchiare questo sistema ben oliato sono stati i carabinieri dei Nas di Roma, con un’operazione dal nome emblematico, “Invalidus”, che ha portato all’arresto di cinque persone tra medici e un imprenditore.

Nelle ultime settimane, tra aprile e ottobre 2024, le indagini hanno preso forma, delineando un quadro inquietante: almeno 22 certificati falsi accertati e un tariffario preciso.

Duecento euro in contanti per ogni documento, senza visite né accertamenti. Nessun timore, nessun controllo. Solo la certezza che quel pezzo di carta avrebbe aperto le porte a sussidi preziosi per chi li otteneva in modo fraudolento.

foto di repertorio

La rete dei medici complici

Dietro a questa vicenda ci sono professionisti insospettabili: quattro medici, in servizio presso ospedali delle Asl di Roma e provincia, e il titolare di un centro servizi di Albano Laziale.

Tutti incensurati, tutti apparentemente al di sopra di ogni sospetto. Eppure, erano loro a garantire che tutto funzionasse alla perfezione.

Le indagini hanno svelato un meccanismo rodato: le persone in cerca di un certificato di invalidità si rivolgevano al titolare del centro di Albano Laziale, che faceva da intermediario.

Da lì, il collegamento ai medici compiacenti, che si occupavano di redigere i certificati necessari per ottenere l’indennità di accompagno o l’assegno di invalidità dall’Inps.

Per chi si presentava, non servivano documenti né esami. Bastava la busta con i contanti. In alcuni casi, per “clienti abituali” o situazioni particolari, il prezzo scendeva a 150 euro.

Un giro d’affari che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere molto più ampio dei 22 episodi accertati finora.

Un giro che affonda le radici nel passato

Non è la prima volta che la sanità viene colpita da scandali simili. Già nel 2023, un’indagine aveva portato all’arresto di un medico e di un infermiere, anch’essi coinvolti in un sistema di falsificazione di certificati per ottenere indennità.

“Non escludiamo che ci siano molti altri casi”, spiegano i Nas, che stanno proseguendo le indagini per identificare altri possibili responsabili.

Nel frattempo, i cinque indagati sono stati posti agli arresti domiciliari con accuse gravi: associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e falsità ideologica in atto pubblico.


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