

La insegue con l'auto e poi le spara con la pistola d'ordinanza
Il bollettino di guerra dei femminicidi continua a salire. Ieri sera 18 aprile Ad Acilia l’ultima vittima: Michela Fioretti, una romana di 41 anni, infermiera all’ospedale Grassi di Roma uccisa dal proprio marito Guglielmo Perettini, di anni 42. L’uomo, una guardia giurata, le ha sparato con la pistola d’ordinanza attraverso il vetro dell’auto in corsa, dopo averla inseguita e affiancata in via Ostiense, all’altezza dell’imbocco del viadotto Nuttal. Poi ha tentato il suicidio sparandosi alla tempia. La donna è morta mentre l’ex marito è in gravi condizioni all’ospedale San Camillo.
A scatenare la follia omicida del marito l’ennesima lite tra i due. I due erano separati e in passato si erano già verificati episodi di violenza. La coppia aveva due figlie, di sei e di dieci anni. Le piccole non erano in auto al momento della sparatoria. La coppia nell’ultimo anno si era reciprocamente denunciata per questioni inerenti alla separazione.
Ad avvisare i Carabinieri della Compagnia di Ostia della sparatoria in corso un automobilista che ha assistito ai fatti: dalla discussione, all’inseguimento, ai due tentativi del vigilante di bloccare l’ex moglie, fino agli spari.
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