Parentopoli Atac, nel ciclone anche il segretario regionale Uil trasporti

Secondo la denuncia trasmessa al segretario generale da alcuni dipendenti iscritti. Un aspetto geopolitico curioso: molti sono di Sambuci
di Alvaro Colombi - 13 Gennaio 2011

Sambuci è un ridente centro agricolo di 900 abitanti, a una cinquantina di chilometri dalla capitale, situato nella media valle dell’Aniene. Benché vanti origini antiche e sia già citato in alcuni documenti del 1052 come possedimento dei monaci sublacensi, non è per la sua storia che è balzato di recente agli onori della cronaca. Lo deve ad alcuni dipendenti Atac iscritti alla Uil trasporti che, in una denuncia inviata al segretario generale Angeletti il 10 gennaio scorso e agli altri vertici sindacali di settore, hanno denunciato le malefatte del sindacato, in primo luogo quelle del loro segretario regionale Giancarlo Napoleoni, reo di aver pilotato assunzioni di chiaro stampo clientelare.
“Una storia – si legge nella denuncia – piena di soprusi e di privilegi che hanno portato in alto sia nel sindacato che nelle aziende solo parenti e amici, per consolidare una gestione tutt’altro che democratica e partecipativa”.
A onor del vero va detto che è impensabile trovare nell’Atac un leader sindacale di sigla diversa dalla Uil che non abbia alcun parente in organico (si veda l’articolo di Marincola su “il Messaggero.it” del 7 dicembre 2010). Tuttavia la denuncia dei “ribelli”, dal titolo emblematico “Parentopoli Uil, mi vergogno di avere la tessera”, nell’elencare nome e cognome dei “beneficiati” mette in luce un aspetto geografico curioso. Riportiamo testualmente l’elenco.

Napoleoni Giancarlo, segretario regionale Uil trasporti;
Napoleoni Silvia, figlia, assunta come quadro dopo due mesi di stage: chiamata diretta;
Napoleoni Roberto, figlio, assunto come impiegato e distaccato al sindacato (dipartimento nazionale della Uil trasporti): chiamata diretta;
Monica (compagna di Roberto) assunta impiegata e ora promossa quadro: chiamata diretta;
Massimo Proietti, nipote di Sambuci, assunto come autista, ora distaccato al sindacato (dipartimento Uil trasporti Lazio);
Grossi Barbara, nipote di Sambuci, assunta come verificatrice: chiamata diretta;
Grossi Serena, nipote di Sambuci, assunta come impiegata: chiamata diretta;
Trima Massimilano, marito di Grossi Barbara, assunto come autista e ora impiegato;
Tritelli Laura, nipote, assunta come impiegata: chiamata diretta;
Tritelli Mirko, nipote, assunto come macchinista;
Esposito Loredana, moglie di Tritelli Mirko, assunta come bigliettaia, ora gestore: chiamata diretta;
Proietti Luigi di Sambuci, assunto come operaio ora quadro;
Proietti Mariano di Sambuci, assunto come macchinista;
Proietti Denise di Sambuci, moglie di Proietti Luigi, assunta come impiegata al Cotral, ora quadro: chiamata diretta;
Tozzi Mauro di Sambuci, verificatore denunciato e licenziato da Cotral, poi assunto all’Atac: chiamata diretta;
Panatta Graziano di Sambuci, assunto come verificatore: chiamata diretta;
Bonanni Nicola di Sambuci, assunto come operaio e ora riqualificato;
Bonanni Emanuel di Sambuci, figlio di Bonanni Nicola, assunto come operaio;
Colarossi Costantino di Sambuci, assunto come autista;
Fratini Roberto di Sambuci, assunto come autista Cotral e promosso ripetutamente;
Proietti Luigina di Sambuci, moglie di Fratini Roberto, assunta al dopolavoro Atac: chiamata diretta.

“…..e pensate a tutti quelli che non conosciamo!!!”
La denuncia si conclude così.

Che dire di questa vicenda ai 139 autisti che aspettano ancora di essere assunti, o ai giovani senza lavoro e a quelli che si confrontano a migliaia in un concorso per pochi posti? Ironicamente, ma con infinito sdegno, potremmo dare un consiglio semplice: trasferire la residenza nel piccolo paese laziale.


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  1. Dal 2011 in atac ci sono ben 115 autisti interinali che non vengono assunti xke nn sono figli ne parenti di alcun sindacalista.
    Naturalmente sono tutti 40enni e 50enni che vengono usati x come una toppa x sopperire alla carenza d’organico in atac.

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