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Paura a Prati: tre fuggitivi in auto ignorano l’alt dei carabinieri e scappano a piedi

Due persone bloccate dai carabinieri. Le indagini si concentrano ora sull’origine dei dispositivi e sull’identità del terzo complice in fuga

Un inseguimento da film ha sconvolto la tranquillità del quartiere Prati nel primo pomeriggio di venerdì 8 novembre.

Verso le 14:15, una Fiat Punto con tre persone a bordo ha ignorato l’alt intimato dai carabinieri, dando inizio a una fuga frenetica tra le vie della zona, che ha coinvolto pattuglie dei carabinieri e messo in allarme residenti e passanti.

Secondo quanto si apprende, tutto sarebbe cominciato quando il comandante della stazione Roma San Pietro ha notato la Fiat Punto sospetta. Deciso a fermare il veicolo per un controllo, ha imposto l’alt, ma l’autista ha risposto schiacciando l’acceleratore.

L’auto si è così lanciata a tutta velocità lungo viale degli Ammiragli e via Angelo Emo, seminando il panico tra i veicoli circostanti.

Durante la fuga, senza rispettare una precedenza, la Punto si è schiantata contro un’altra auto, guidata da una donna che, fortunatamente, ha riportato solo un forte spavento senza gravi conseguenze fisiche.

Dopo l’impatto, i tre occupanti della Fiat Punto hanno abbandonato l’auto incidentata e si sono dati alla fuga a piedi, cercando di confondersi tra la folla.

Immediatamente, nella zona sono scattate le ricerche con diverse pattuglie mobilitate, sia del Nucleo Radiomobile che del Reggimento Lazio, coordinate in un’operazione capillare per rintracciare i sospetti.

Due sospetti fermati: dispositivi di dubbia provenienza a bordo

Dopo un’intensa ricerca, due dei tre fuggitivi, identificati come cittadini bosniaci, sono stati rintracciati e bloccati dai carabinieri.

Entrambi sono stati condotti in caserma, dove la loro posizione è attualmente al vaglio degli inquirenti. Il terzo uomo, per ora, è riuscito a far perdere le sue tracce.

Durante l’ispezione del veicolo abbandonato, i carabinieri hanno rinvenuto alcuni dispositivi elettronici di sospetta provenienza.

Gli investigatori stanno cercando di stabilire se questi oggetti possano essere stati sottratti illegalmente, non escludendo l’ipotesi di furto.

Le indagini si concentrano ora sull’origine dei dispositivi e sull’identità del terzo complice in fuga.


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