Categorie: Cronaca
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Pauroso incendio in via della Cisternola (zona via dell’Omo)

Nella notte del 14 gennaio 2016, circa all’una. Il fuoco, divampato non si sa bene perché, è stato domato solo all’alba. Distrutti quattro capannoni

Nella notte del 14 gennaio 2016, circa all’una, i vigili del fuoco sono stati allertati per un incendio scoppiato in via della Cisternola, in quell’agglomerato di capannoni gestiti prevalentemente da cinesi che si sviluppa attorno alla direttrice principale di via dell’Omo. I capannoni sono generalmente adibiti a magazzini, ma un buon venti per cento ospita attività di vendita diretta al pubblico. E’ una zona anonima, spesso gli stabili sono privi di insegne, non ci si orienta se non si sa dove andare. La metà delle traverse della via principale non sono asfaltate e vige una certa anarchia riguardo sensi di marcia e diritto di precedenza per gli autoveicoli.

incendioIl fuoco, divampato non si sa bene perché, è stato domato solo all’alba; ha distrutto quattro capannoni attaccati a formare un unico stabile che si estendevano per 500 metri quadri e fungevano da deposito per prodotti per la cura della casa. Decine di vigili del fuoco hanno prestato soccorso, tra le fiamme e la difficoltà di domare il caos tra decine di persone in fuga. Sembrava che il bilancio fosse fermo a due feriti gravi, ma stamattina è stato rinvenuto un corpo privo di vita, incenerito, probabilmente di un custode cinese cinquantacinquenne. Se si va sul posto e si cerca di parlare con un passante la reazione è sempre la stessa: un “non parlo italiano” opposto a qualsiasi domanda, occhi bassi e passo accelerato.

E’ il secondo incendio a distanza di pochi giorni: quello avvenuto in via Collatina (un ex pastificio occupato ha preso fuoco nella mattinata di martedì dodici gennaio), ha causato disagio maggiore. La popolazione del quartiere ha avvertito il fumo in pieno giorno, l’istituto tecnico per il turismo Livia Bottardi, a due chilometri di distanza (nel quartiere La Rustica), ha evacuato gli studenti a causa del fumo fuori e dentro le aule e –benchè in via ufficiosa perché il prefetto non ha autorizzato la sospensione delle lezioni- li ha invitati a non tornare nell’edificio fino alla prossima setimana.

Questo secondo stabile era alloggio abusivo, sovraffollato e insalubre; dei capannoni cinesi non sappiamo quanto e se siano a norma, se l’uomo trovato morto fosse davvero il custode o magari se altre persone che sono riuscite a fuggire dormissero lì dentro. Non possiamo insinuare nulla di certo, ma la zona sta letteralmente prendendo fuoco se si comprendono nella conta anche i quotidiani roghi di rifiuti che innalzano colonne di fumo sopra i campi rom: siamo certi che si stia facendo ciò che è dovuto ai cittadini per controllare e prevenire tali situazioni di rischio?


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