Categorie: Cronaca Politica
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Perplessità e speranza

Ieri sera, 17 febbraio 2021, dopo una giornata di puro e non retribuito servizio alla Comunità, tornavo a casa in auto e ascoltavo le repliche di Draghi e le dichiarazioni di voto dei vari gruppi al Senato.

1. Sono stufo di ascoltare alla radio una Radio Rai, che si collega con lo stadio dove gioca la Juve e “nell’intervallo daremo un resoconto di quanto succede al Senato”. Sono stato costretto a sintonizzarmi con Radio Sole 24 Ore, che ringrazio.Trattate i cittadini, cara Rai, come cretini!
2. Il dibattito è stato molto istruttivo: quei pochi veri politici che hanno capito a che livello giocano le menti geniali, hanno abbassato gentilmente il capo e hanno sorriso alle telecamere. Un altro gruppo, circa 150, hanno capito una riga si e una no e si sono detti: “Diamogli la fiducia e prendiamo tempo. Se parliamo rischiamo di fare brutta figura”.
Il terzo gruppo, una cinquantina, erano distratti, chattavano e non ci hanno neppure provato a capire: per non sbagliare loro votano cosa dicono i Segretari di partito, che applaudono sistematicamente, sbagliando pure i momenti per farlo.
3. Gli ultimi 40, quelli che hanno palesato il loro no, vanno divisi in due sottogruppi: i senatori di Fratelli d’Italia, coerenti fino alla morte. Li rispetto. Gli ultimi 15 invece mi hanno commosso e mi hanno fatto tenerezza. “Noi pensiamo al reddito di cittadinanza, a tutti gli elettori che ci hanno votato e che, se votassimo sì, tradiremmo, son due notti che non dormo, signor Orchi, pardon Draghi, non so che farci, ma devo essere coerente con la mia ignoranza, anche della lingua italiana”.

Grazie, Radio Sole 24 h.
Grazie papà, che mi ripetevi sempre: “Quando la luce della sapienza è bassa, anche i nani sembrano giganti”.
Ma io, per abbattere la mia perplessità, fortissima, su tali parlamentari votati da cittadini addormentati, con la speranza che stavolta ce la possiamo fare, rispondo: “Lasciamo accese solo le candele, non creano falsi giganti e poi loro tutto quello che sanno lo hanno imparato al buio”.

Un abbraccio agli ultimi 15, meno che a Pierluigi Paragone.


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