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Polo Natatorio di Ostia: tutti colpevoli, nessun colpevole

I Comitati incontrano Barelli, Bordoni e Marchi. Ancora rinviata l’aggiudicazione

Una ristretta Delegazione dei Comitati firmatari ha presenziato il 18 luglio 2008 in via dei Fori Imperiali (altezza Visitor Center) alla Cerimonia di accensione del display elettronico che ha dato l’avvio al conto alla rovescia dei Campionati Mondiali di Nuoto Roma 2009.

La stessa Delegazione ha partecipato poi, presso la terrazza “Civita” in Piazza Venezia n.11, alla conferenza stampa di presentazione della programmazione delle competizioni. Quindi, dopo l’incontro avuto il 17 luglio con l’Ufficio del Commissario Delegato, questa è stata l’occasione per confrontarsi direttamente con le altre realtà interessate alla vicenda del Polo Natatorio di Ostia. In particolare Paolo Barelli (Presidente della FIN), Davide Bordoni e l’Assessore Comunale Sergio Marchi hanno espresso con molta chiarezza la propria posizione. Mentre abbiamo apprezzato la piena disponibilità dell’Assessore Marchi a riceverci, tramite una mediazione del XIII Municipio, per affrontare la spinosa questione della mobilità locale, siamo rimasti molto dispaiciuti da quanto espresso da Davide Bordoni. Sostenere che l’area ad oggi prevista non si può cambiare e che i Comitati e le Associazioni dei cittadini saranno responsabili del fatto che, a questo punto, il Polo non si farà più, è inaccettabile. Le stesse identiche parole usate da Paolo Orneli nell’ultimo consiglio Municipale. Nessun cittadino ha espresso parere favorevole alle scelte imposte da Veltroni e dalla FIN, mentre ben 54 tra Comitati ed Associazioni vogliono il Polo, ma non lì. Purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

E’ il caso anche del Senatore Paolo Barelli, che continua a sostenere che la valutazione dell’area e della qualità del progetto non spettano alla FIN. Ma come: gli impianti non rimarranno proprio della FIN ? Non verrà spostato a Ostia, da Verona, il Centro Federale ? La FIN veramente vuole che il progetto preliminare in gara, firmato dall’Ing. Renato Papagni (membro della Commissione Impianti della FIN), continui a contenere decine di errori tecnici, come ormai da tutti appurato ? Nessuno ha mai dato risposta, per esempio, sull’errore delle quote della foresteria (che finirebbe per alzarsi fino a 17 metri sul Lungomare di Ostia). Ma neppure sui mancati finanziamenti della foresteria stessa o sulla mancata presentazione al CONI di un progetto definitivo da parte della FIN. L’unica certezza è che la gara non è stata ancora aggiudicata e che solo Lunedì (forse) verrà comunicato quando si aggiudicherà.

La situazione è complessa perché molti, a suo tempo partecipi, si stanno invece ora tirando fuori dalla mischia, primo tra tutti il PD. Si comincia a fare il distinguo tra il Comitato Organizzatore e chi gestisce gli appalti per l’assegnazione delle gare, senza le quali nessun Polo potrebbe mai essere realizzato. Il lato positivo è che questa situazione, tutta italiana, è da oggi sotto gli occhi del Mondo intero. Anche il Presidente della FINA (l’Algerino Mustapha Larfaoui, oggi presente), se ne è accorto, tanto da dichiarare: “Al mio Paese si dice che un applauso non si fa mai con una mano sola”, per dire che per ottenere un successo occorre la partecipazione di tutti. Anche dei cittadini, che da soli stanno invece conducendo una battaglia per la trasparenza amministrativa. E per chiudere, una nota di colore: siamo stati seguiti, dall’inizio alla fine, da agenti in borghese solo perché portavamo con noi un mazzo di girasoli e gerbere, listato a lutto con la seguente frase:” In Remembrance of Polo di Ostia – Gone Forever”.


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