Premio letterario Caffè Corretto con Dacia Maraini e Sandro Veronesi
Serata conclusiva a Cave, presente il giornalista Oliviero La Stella e l’autore di Terre rare, vincitore della sezione editi. Premiati anche Maria Teresa Cipri, Roberta Mariani e Barbara Laurenzi per la sezione ineditiSi è conclusa sabato 20 giugno, con la premiazione dei vincitori, la quinta edizione del premio letterario Caffè Corretto – Città di Cave. La serata, condotta dalla presidente dell’associazione Caffè Corretto Claudia Manni e divenuta ormai un elegante appuntamento annuale di inizio estate, si è svolta a partire dalle 18.00 nel suggestivo scenario del Chiostro della Chiesa di San Carlo Borromeo e ha visto alternarsi la consegna dei premi con letture dei testi vincitori, musiche e performance.
Ospiti d’eccezione Oliviero La Stella, scrittore e giornalista, presidente della giuria della sezione inediti, e Dacia Maraini, madrina del premio, insignita dal sindaco di Cave Angelo Lupi e dall’assessore alla cultura Silvia Mancini del titolo di cittadina onoraria.
Nata nel 2010 dall’iniziativa di un gruppo di cittadini uniti dalla passione per la lettura, l’associazione Caffè Corretto ha inoltre offerto un riconoscimento a Oliviero La Stella, “per la sua colta imparzialità, per i suoi preziosi consigli e per la forza che sa infondere ai giovani talenti della scrittura”.
“Ciò che rende unico il premio letterario Caffè Corretto – spiegano gli organizzatori – è il fatto che la numerosa giuria popolare è composta esclusivamente da un centinaio di comuni lettori. Non ci sono critici letterari a valutare le sette opere di narrativa selezionate, tra i libri pubblicati entro l’anno, dal direttivo dell’Associazione Culturale Caffè Corretto promotrice del Premio. Chi decreta il vincitore è una Giuria popolare. Sono proprio quei lettori a cui si rivolge ogni scrittore quando racconta le proprie storie, a giudicare il migliore”.
A vincere la sezione degli editi è stato Sandro Veronesi con ‘Terre rare’, dove l’autore torna a raccontare le vicende del Pietro Paldini incontrato in Caos Calmo. Il noto scrittore, intervenuto per ritirare il premio, ha avuto la meglio sugli altri libri in gara tra cui Ovunque proteggici di Ruotolo, Edizioni Nottetempo, Non dirmi che hai paura di Catozzella per Feltrinelli e Cazzimma di Crupi, edito da Mondadori. “Terre Rare è un libro che seduce, che cattura, che accalappia – si legge nelle motivazioni della giuria -. La scrittura sorprende ad ogni riga, ad ogni pagina, tenendo alta la tensione con il ritmo serrato dei dialoghi, i titoletti lapidari, gli elenchi improbabili, l’imperterrita ironia, il realismo sociolinguistico che rivela con immancabile precisione il ruolo di ogni personaggio nel gran teatro del mondo. La storia, per parlare con Paladini, è una “rumba micidiale”, che trascina il lettore con il suo avanzare imprevedibile fino alla claustrofobia dell’ultima scena. Terre Rare è il libro della vita”.
Il flauto del maestro Simona Martini ed il pianoforte del maestro Tonino Giovannone, insieme alle coreografie di Laura Apostoli e Susanna Sebastiani eseguite insieme allievi della scuola DanzAmica hanno accompagnato la lettura di alcuni passi di Terre rare eseguite dai lettori dell’associazione.
Il premio letterario Caffè Corretto prevede anche una sezione di inediti rivolta agli scrittori esordienti che, ogni anno, possono inviare un racconto breve partendo da un incipit creato appositamente da un grande scrittore contemporaneo ed elaborato quest’anno da Michela Murgia. Prima classificata per questa categoria è stata Maria Teresa Cipri con L’ultima tempesta, un racconto nel quale l’autrice, narrando le ultime ore di vita di Michelangelo Buonarroti alle prese con la creazione della Pietà Rondanini, “rappresenta con straordinaria efficacia il conflitto tra la vecchiaia del corpo e la vitalità dell’ingegno dell’artista, il contrasto tra una quotidianità modesta fatta di negazioni e i lampi del genio, le tempeste interiori, il colloquio con Dio, il fondamentale ruolo del silenzio” secondo quanto spiegato da Oliviero La Stella nelle motivazioni del premio.
Secondo classificato è stato Limiti di Roberta Mariani, “un racconto che emoziona il lettore senza ricorrere a nessun espediente, la sua forza è nella storia e il grande pregio dell’autrice risiede nella profonda capacità di indagine psicologica. I protagonisti del racconto sono due, anche si tratta della stessa persona: un bambino soggetto alla violenza del padre e il bambino diventato adulto, un uomo solo, irreversibilmente segnato”. Infine, terzo posto per Barbara Laurenzi con Tra Mediterraneo e Jonio, storia dell’amicizia tra il giovane profugo Sahid e un’anziana prostituta che ha perso il figlio in mare molti anni prima. “Il valore di questo racconto risiede nel forte senso etico che lo ispira. L’autrice rappresenta efficacemente il sentimento particolare che lega la donna e il ragazzo, regalandoci una bella emozione ma – soprattutto – ricordandoci il grande potere dei gesti di solidarietà e d’amore”.
I finalisti della sezione inediti sono stati selezionati da Marina Chialastri, Irene Cortoni, Alvaro Cortoni, Elena Pucci, Emanuela Maggi, Claudia Manni, Ilda Pasquazi, Cristina Pieche, Anna Maria Santeli, Antonella D’Uffizi e Lorena Sapochetti, membri del direttivo dell’associazione.
Premiati anche l’autore della poesia più votata nel concorso Facebook “La poesia salva la vita”, Alessandro D’Uffizi, e la scrittrice esordiente Margherita Anselmi per il miglior incipit di romanzo realizzato durante il corso di scrittura creativa organizzato dall’associazione e curato dalla Scuola Omero dei docenti Enrico Valenzi e Paolo Restuccia. Il quinto anniversario del premio si è concluso con il taglio di una gigantesca torta realizzata dal pasticcere Enrico Maggi.
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Penso che se non si formano “nuovi cittadini” con l’educazione civica e sociale,le istituzioni saranno sempre formate da ignoranti,cafoni e “pressapochisti”. Gli immigrati che non andrebbero accolti perchè non ce lo possiamo permettere-almeno nei numeri che intervengono- si adattano e comportano di conseguenza in un territorio già di per se, sporco,e “maleducato”. Quattro ore settimanali-come rieducazione sociale-nelle scuole di ogni ordine e grado, è il minimo di partenza,perchè l’Italia (e parafrasando Croce che lo diceva di Napoli) è un paradiso , ma abitato da diavoli!