Presentazione docufilm “DAD” al Cinema Farnese

Venerdì 25 giugno a ingresso gratuito previa prenotazione. Seguirà un dibattito

Venerdì 25 giugno, alle ore 17.30, al cinema Farnese di Roma sarà proiettato il docufilm “DAD” sulla didattica a distanza. Si tratta dell’opera nata dalla collaborazione del network Cattive Ragazze con Urban Arts Project, la regia e il montaggio di Paolo Veloná e la fotografia di Carlo Romano. La proiezione al Cinema Farnese (Piazza Campo de’ Fiori, 56) è a ingresso gratuito previa prenotazione all’indirizzo cattive.ragazze2020@gmail.com Seguirà un dibattito.

Cattive Ragazze da oltre un anno opera sul territorio del Municipio XIII di Roma occupandosi di scuole, donne e beni comuni. La forte vocazione territoriale e l’impegno dal basso le ha portate a concorrere il 12 giugno 2021 al RomaBPA – Roma Best Practices Awards nella sezione “Roma studia bene” dove. In questa manifestazione, giunta alla quinta edizione, è stato appunto premiato il docufilm “DAD”. Il Cinema Farnese ha messo a disposizione la sala per una proiezione inedita e in prima assoluta.

“DAD” ha denunciato, con un anno di anticipo, le storture della didattica digitale. A giugno 2020, finita scuola, le Cattive Ragazze con Urban Art Project hanno intervistato i bambini e gli studenti delle scuole del Municipio XIII per comprendere, attraverso le loro parole, come era cambiata la scuola durante la pandemia e per cogliere i loro stati d’animo e le loro sofferenze durante i due mesi chiusi in casa. Un film verità che ha scoperchiato un mondo nascosto e di cui nessuno a lungo si è occupato. “DAD” ha denunciato la solitudine, la perdita della relazione e le storture della scuola a distanza mettendo al centro i protagonisti e non voci esterne. Nel 2021 il tema è diventato centrale nel dibattito pubblico sulla scuola di domani, anche se si è continuato a non tenere mai in considerazione i pensieri e le sensazioni di ragazze e ragazzi che senza la scuola sono stati privati del diritto allo studio e della loro socialità.

Cattive ragazze ha colto agli albori e denunciato come la DAD fosse e sia un fenomeno spacciato per diritto allo studio ma che nella realtà non lo ha mai garantito minando la salute dei più giovani, l’apprendimento e discriminando le realtà più fragili.


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