Quei contratti miliardari dell’Europa con un Egitto senza diritti umani – Dopo il “referendum trivelle” – Incredibile: gli stipendi Enit mediamente superiori quattro volte a quelli della Casa Bianca – Antonio Razzi lascia i gatti e converge su Bertolaso

Fatti e misfatti di aprile 2016

Quei contratti miliardari dell’Europa con un Egitto senza diritti umani

“Al Presidente francese Francois Holland – il quale, tra un affare commerciale e l’altro, gli aveva accennato alla questione dei diritti umani in Egitto – il Presidente Abdel Fattah al Sisi ha così risposto: “I criteri europei sul rispetto di questi diritti non possono essere applicati in una regione molto turbolenta e difficile come il mio Paese”.

Lo stesso che dire, insomma, cara Europa non ti immischiare nelle nostre repressioni e nei nostri assassinii. Nel nostro metterci sotto i piedi i diritti umani e, in genere, ogni diritto civile. Parliamo solo di affari e basta. E all’Europa, in effetti, sembra andare bene così. Appena Francois Hollande  sarà tornato a casa con una importante serie di contratti miliardari per la fornitura di armi all’Egitto, ecco già pronta una folta delegazione tedesca, guidata dal  Vicecancelliere  e Ministro dell’Economia Sigmar Gabriel, per incontrare a sua volta il Presidente egiziano al Sisi e concludere con lui contratti altrettanto miliardari. L’Italia sperava nell’Europa per avere un valido sostegno nell’esigere la verità sull’orrendo assassinio di Giulio Regeni? Lasci stare. L’Europa ha ben altro da fare e a cui pensare. Così come il suo cinico e spregiudicato mercante  Abdel Fattah al Sisi.

Dopo il “referendum trivelle”

trivelle“Il referendum sulle trivelle – come nelle previsioni – non ha raggiunto, per essere valido, il 50 per cento più uno dei voti”.

Qualche considerazione. Sono andati civicamente a votare il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, la Presidente della Camera, ma non il Presidente del Consiglio che, così, non ha dato una buona prova di civismo. Sono andati civicamente a votare 16 milioni di cittadini – per esprimere il loro sì o il loro no – ma non gli altri 32 milioni i quali, se non sono andati al mare come da bruttissimo invito renziano, sono andati alla partita, al cinema, al parco, perfino dalla suocera, per finire magari in pizzeria, e, così, hanno dato una ennesima prova di quale scarsa considerazione hanno della democrazia. Ora però, come sempre, hanno vinto tutti. I fautori del sì i quali hanno detto di avere ottenuto comunque un risultato oltre le aspettative e hanno ammonito il “premier” Renzi a stare attento perché si sono espressi contro di lui 16 milioni di cittadini e, per fargli andare di traverso il referendum di ottobre sulle riforme costituzionali, ne basterebbero anche di meno. Ma soprattutto il “premier” Renzi il quale si è congratulato con se stesso per essere riuscito a scampare il tranello che – secondo lui – gli era stato teso da una gufesca “santa alleanza” e si è detto invece sicuro che il referendum di ottobre sulle riforme costituzionali passerà con ben oltre il 50 per cento e che quanti lo approveranno supereranno il 60 per cento dei votanti totali. Si starà, come sempre, a vedere. In attesa, intanto, di cosa accadrà con le amministrative parziali di giugno. Ma con una certa amarezza per come questa Italia di oggi stia a dimostrare di non voler correttamente usare il suo prezioso “bene democrazia” neppure quando si tratti di esprimersi ove siano in ballo, perfino, suoi determinanti interessi.

Incredibile: gli stipendi Enit mediamente superiori quattro volte a quelli della Casa Bianca

“Con la prossima riforma – ha continuato a promettere il Ministro per la Semplificazione, Marianna Madia – chiuderemo molti Enti accertati come inutili”.

Ma è l’ennesima promessa e c’è da augurarsi sia l’ultima. Anche perché questi Enti accertati come inutili continuano a succhiare, dalle casse dello Stato, milioni su milioni senza fare e produrre niente. Un esempio clamoroso: i dipendenti dell’Enit (Ente nazionale per il turismo), che non mantiene ormai più quello che la sua denominazione suggerisce e promette, continua a costare, alle casse dello Stato, mediamente 84 milioni di euro annui. Quasi quattro volte più di quanto costano, alle casse degli Stati Uniti, i dipendenti della Casa Bianca. Stupefacente. Incredibile. E, naturalmente, vergognoso.

Antonio Razzi lascia i gatti e converge su Bertolaso

“Ritiro la mia candidatura a sindaco di Roma – ha annunciato a sorpresa il senatore “azzurro” Antonio Razzi – e convergo su Bertolaso per favorire l’unità del centrodestra”.

Ma il motivo del suo ritiro sarà davvero quello o perché ha capito che non riuscirà mai – uno dei punti principali del suo programma – a trovare 500 mila gatti per sterminare il potente esercito dei topi capitolini?


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