Buon anno Che il 2014 porti al Capo dello Stato una classe politica miracolosamente rinsavita. Che il 2014 porti alla classe politica un comportamento miracolosamente responsabile. Che il 2014 porti…
Dal terzo banco a dietro la lavagna – Il Marzabotto di Matteo – Tre al posto di uno – No al Marco – Il secondo di settembre 2016
Fatti e misfatti di settembre 2016Dal terzo banco a dietro la lavagna
“Bratislava doveva essere la svolta – ha continuato a giustificare la sua assenza, alla conferenza-stampa Merkel-Hollande, Matteo Renzi – e, invece, è stata l’ennesima riunione finita a discutere le virgole di un documento che dice tutto e non dice niente… Io non faccio la bella statuina aderendo a decisioni che non decidono nulla… Se vogliono passare i pomeriggi a scrivere documenti senza anima e senza orizzonte, possono fare anche da soli”.
Tutto giusto, tutto condivisibile. Tranne, tuttavia, un particolare non da poco ricordato da Berlino: Matteo Renzi quel “documento da schifo”, stilato alla fine del “summit” di Bratislava, l’ha sottoscritto anche lui e non ha invece lasciato che gli altri lo sottoscrivessero da soli. Il suo giusto e condivisibile giudizio negativo, allora, avrebbe dunque fatto bene ad evidenziarlo, efficacemente e coraggiosamente, proprio nella conferenza-stampa finale da lui disertata. E non, invece, una volta tornato tranquillamente a casa. Omettendo di dire, tra l’altro, che in quel “documento da schifo” ci aveva messo, comunque, anche la sua faccia e la sua firma. Aspettando di essere sbugiardato, con grande evidente soddisfazione, dalla pur non politicamete virginea “maestrina dalla penna rossa, gialla e nera”. E di finire, con un meritato zero in condotta finale, dal terzo banco a dietro la lavagna.
Il Marzabotto di Matteo
“Quando avrà finito di scontare la sua punizione per lo zero in condotta – tuttavia – il “premier” Renzi dovrà tornare dietro la lavagna, subito, per uno zero in storia”.
Si è infatti saputo soltanto ieri, perché giornali e televisioni lo hanno “secretato”, che il Matteo, durante la “Festa dell’Unità” a Bologna, ha fra l’altro detto: “Nel mio cuore c’è il 70° vissuto a Marzabotto con gli eredi di quella battaglia”. Battaglia di Marzabotto? Una battaglia, cioè, quella che è stata – come sanno anche i sassi – la terribile strage di 770 civili inermi mitragliati dalle “SS” tedesche? Non sarebbe male, allora, se Matteo cominciasse a fare il bravo. A comportarsi bene e a studiare di più. Per non dover stare sempre dietro la lavagna.
Tre al posto di uno
“Il sindaco di Roma, Virginia Raggi – che deve ancora completare la sua Giunta – starebbe pensando di dividere il Bilancio in tre diversi assessorati”.
Bella pensata. Poiché un solo assessore fino ad oggi proposto ha incontrato i veti di questa o di quella “fazione stellata”, nominandone tre potrebbe accontentare tutti e superare l’ostacolo. Auguri. Ma si faccia finalmente finita. I problemi di Roma hanno raggiunto limiti ormai insopportabili di gravità e di urgenza.
No al Marco
“Io suggeritore di Virginia Raggi e dei “5 stelle” in Campidoglio? – così Marco Travaglio, oggi direttore del “Fatto quotidiano” – Non sono tanto malridotti da dover chiedere consigli a me”.
Non è un mistero, invece, che i “5 stelle” siano oggi tanto, ma tanto malridotti. E, se non gli chiedono consigli, è perché, conoscendolo, non vogliono finire addirittura a ramengo.
Il secondo di settembre 2016
“Lapo Elkan-Shermine Shahrivar – notizia apparsa con risalto su tutti i giornali – fine di un amore”.
Il secondo chissenefrega di settembre 2016.