Municipi: ,

Quell’italico abusivo inno nazionale – Le priorità di Maria Elena – Pd in difficoltà per le nomine in Rai – Le 22,30 di Berlusconi e Salvini – Matteo già che c’era – “Dagospia” e i figli di Renzi

Fatti e misfatti di agosto 2016

Quell’italico abusivo inno nazionale

“I deputati pd Umberto D’Ottavio, David Ermini e Laura Coccia – in questi giorni – hanno presentato una proposta di legge per il riconoscimento dell’inno “Fratelli d’Italia” quale inno ufficiale della Repubblica”.

Ma perché, per settant’anni, si è sempre suonato, in tutte le occasioni istituzionali e sportive, un inno nazionale non ufficiale? Ebbene sì. Perché, nel 1946, la decisione fu rimandata, non fu inserita nella Carta costituzionale e, fino ad oggi, nessuno si è preoccupato di ufficializzarlo. Sarà finalmente ufficializzato e senza dover aspettare qualche altro decennio? Intanto però, fra quattro giorni, anche alle Olimpiadi di Rio continuerà ad essere suonato il nostro inno abusivo. Roba da non credere. Roba soltanto italiana. Viene da piangere.

Le priorità di Maria Elena

“La violenza contro le donne – ha dichiarato il Ministro Maria Elena Boschi – è una priorità del Governo e, per questo, è in arrivo una “cabina di regìa interistituzionale” per promuovere ulteriori risposte concrete”.

Domani? Fra tre-quattro giorni? No, essendo una priorità del Governo, l’ 8 settembre. Perché, evidentemente, il Governo ha un concetto tutto suo di priorità. E, d’altra parte, le ferie estive dei Ministri hanno una inderogabile priorità, evidentemente, sulla sempre più dilagante violenza contro le donne. Buone vacanze ai Ministri, dunque. E al Ministro Boschi in particolare, in attesa della settembrina “cabina di regìa interistituzionale, buona agostana cabina, con sdraio ed ombrellone,  in qualche esclusiva spiaggia chissà dove.

Pd in difficoltà per le nomine in Rai

“Le nuove nomine nei “Tg” della Rai rappresentano una decisione che risponde unicamente a logiche di occupazione governativa del servizio pubblico in forme per certi versi inedite e in contrasto con il principio costituzionale del pluralismo culturale e politico”.

Non sono parole di esponenti del centrodestra – i quali, comunque, ne hanno pronunciate di simili – ma di due dei tre componenti pd della Commissione di vigilanza Rai: Miguel Gotor e Federico Fornaro. E non le sole, più o meno forti, all’interno del Pd. Dove si è giunti a commentare che un fatto così non si era verificato neppure ai tempi di Silvio Berlusconi. E dove il vicesegretario Guerini è sfuggito ai cronisti, in evidente imbarazzo, biascicando un “Chiedetelo al Governo”. Matteo, insomma, ha sì completato la “renzizzazione” della radiotelevisione pubblica, ma con qualche ferita. Anche se lui non vede ferite, ma soltanto graffietti insignificanti. Una spruzzatina di “chissenefrega” e tutto guarito. Alla prossima. Alla prossima “renzizzazione”.

Le 22,30 di Berlusconi e Salvini

“Ieri sera – alle 22,30 – incontro Berlusconi-Salvini ad Arcore”.

“Ciao, Silvio, come va?” “Bene e tu?” Anch’io”. Poi qualche scambio di idee sul “Milan” e, considerata l’ora tarda, “Ciao, Matteo, a presto”, “A presto, Silvio, ciao”. Magari non proprio così, ma più o meno. Perché Berlusconi, la mattina dopo, doveva partire per la Sardegna e Salvini, prima di mezzanotte, doveva mettere a punto un nuovo insulto per Laura Boldrini. Ma, soprattutto, perché non avevano ancora, in verità, idea di che cosa dirsi di serio e di concreto politicamente. L’augurio comune, comunque, è stato di rivedersi, appunto, presto. Ma chissà se questa torrida estate finirà per bruciare, intanto, certi loro diversi punti di vista o il loro amore che fu.

Matteo già che c’era

“Il “premier” Renzi è in Brasile – con famiglia – per fare visita ad alcune istituzioni culturali e benefiche italiane. E tra l’altro – come ha scritto “La Repubblica” – per assistere all’apertura dei “Giochi olimpici” allo stadio “Maracanà””.
Tra l’altro? Sì, per caso. Già che c’era. Magari pure controvoglia. Ma, comunque, con i soldi suoi o con quelli di chi? Per  i viaggi di andata e ritorno, intanto, con i soldi dei contribuenti. Perché sul nuovo mega-aereo di Stato “300-500” da fare invidia al Presidente Usa, Obama. Il quale, tuttavia, non ci sarà. Come non ci saranno responsabilmente, data la grave situazione internazionale da tenere d’occhio, i capi di Governo di Germania, Gran Bretagna, Spagna, Russia e, forse, Francia. Né soli né tanto meno con famiglia al seguito.

“Dagospia” e i figli di Renzi

Emanuele, Ester  e Francesco – i tre figlioli di Matteo Renzi – non proseguiranno i loro studi nell’esclusivo istituto americano di Firenze, ma continueranno a frequentare le scuole pubbliche di Pontassieve”.

La precisazione è arrivata ieri, da Palazzo Chigi, e fa tenerezza perché testimonia la coerenza di un “premier” che continua ad avere fiducia in quella sua pubblica “buona scuola” che purtroppo, magari a Pontassieve no, in genere non  sta ancora emergendo. Zero spaccato e in punizione dietro la lavagna, invece, per quel famoso sito “Dagospia” che aveva dato la notizia falsa ripresa su Internet e da diversi quotidiani.. “Dagospia”, allora, ma che spia sei? Peggio di certe “barbe finte” di ieri, ma anche di oggi.


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento