Municipi: ,

Frau Merkel come i pifferi di montagna – “Jobs act” addio – Maria Elena Boschi e Carlo Collodi – Salvini contro tutti – Razzi e il carro

Fatti e misfatti di settembre 2016

Frau Merkel come i pifferi di montagna

“Il partito cristiano-democratico della Cancelliera Merkel – nelle elezioni di domenica nella Città-Stato di Berlino – è crollato dal 23,3% al 17,6%. Ed è stato quasi raggiunto dal partito anti-immigrati di estrema destra”.

“Impedire un Governo rosso-rosso-verde” era stato uno degli “slogans” elettorali di frau Angela. Ma gli elettori non l’hanno ascoltata. E lei, che come i pifferi di montagna era andata per suonare, è stata clamorosamente suonata. Lei, che nelle vesti di severa “maestrina dalla penna rossa, gialla e nera” è solita bacchettare mezza Europa, è stata pesantemente bacchettata proprio dai suoi. Quando è giusto succeda, spesso succede. Ed è ora troppo tardi garantire, come ha cominciato a garantire, che non si ripeterà più l’afflusso dei migranti così massiccio come nel 2015. Ma, poi, solo in Germania oppure in tutta Europa e, in particolare, in Italia e in Grecia? Frau Merkel, seppure suonata, farebbe bene ad essere più chiara.

“Jobs act” addio

“Nei primi sette mesi di quest’anno – dati dell’Inps – i contratti a tempo indeterminato sono calati, rispetto allo stesso periodo del 2015, del 33,7%”.

Tanti saluti, dunque, al miracoloso “jobs act”. Ma, d’altra parte, lo avevano previsto anche i bambini dell’asilo: una volta finiti – come sono finiti – gli interessanti incentivi alle imprese, sarebbero finite, anche, le assunzioni a tempo indeterminato. Ma il laico san Matteo continua a predicare, alle genti, che il suo miracolo è sempre lì. Che Dio lo perdoni.

Maria Elena Boschi e Carlo Collodi

“Quando una decina di studenti universitari hanno rumorosamente contestato il Ministro Boschi – durante il suo comizio di chiusura al “Festival dell’Unità” a Bologna – sono stati trascinati fuori dall’arena, ma la comprensiva Maria Elena li ha invitati a tornare per un confronto sereno sul palco”.

Sono tornati? Non sono tornati. Ma non perché non volessero un confronto sereno con il Ministro: perché, una volta fuori dall’arena, sono stati portati via dalle forze dell’ordine. Dalle forze dell’ordine del suo collega, solitamente meno comprensivo, Angelino Alfano. Di là il “grillo parlante”, dunque, di qua “Mangiafuoco”. E gli studenti fra i gendarmi. Per la trama di un Carlo Collodi 2016.

Salvini contro tutti

“Il “leader” della “Lega nord”, Matteo Salvini – nel discorso pronunciato durante la tradizionale scampagnata a Pontida – se l’è presa con tutti: con Renzi, il Pd, Berlusconi, Parisi, “Forza Italia”, i prefetti, i senatori a vita, le riforme costituzionali, l’Unione europea, perfino con il Presidente della Repubblica come istituzione e con Papa Francesco”.

Una dichiarazione di guerra, dunque, a mezzo mondo. E, anche, con il linguaggio da osteria della Bassa Padana. Molti nemici, comunque, molto onore? Sembrerebbe. Ma il Matteo furioso, evidentemente, non si è ricordato che a chi l’ha pensato e proclamato prima di lui, quasi 80 anni fa, non è affatto andata bene.

Razzi e il carro

“Sono pronto a salire sul carro di Stefano Parisi – ha risposto, ai giornalisti, il senatore azzurro Antonio Razzi – se le ruote saranno buone”.

Oppure se saranno buoni, sul carro, i posti a sedere?


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento