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Il settore della ristorazione evade per il 54% – Beatrice e il “bonus” elettorale – Balletti capitolini – Le donne di Donald Trump

Fatti e misfatti di maggio 2016

Il settore della ristorazione evade per il 54%

“Una indagine sull’ “evasione quotidiana” – i cui dati sono stati diffusi dall’agenzia “AdnKronos” – ha rivelato che il 54% degli scontrini rilasciati da bar, ristoranti, “case vacanza” e “bed&breakfast” non sono fiscali. Gli incassi, cioé, sono “in nero”. E, rispetto allo scorso anno, sono aumentati del 3%”.

Ma allora perché l’Agenzia delle entrate, invece che insistere sul vergognoso giochetto della “supervalutazione farlocca di terreni e di case acquistati per poi concedere uno sconto comunque da pagare”, non invia i suoi funzionari nei bar, nei ristoranti, nelle “case vacanza” e nei “bed&breakfast” per stanare il 54% di evasori? Sarebbe anche, per i suoi funzionari, più gradevole. Svolgerebbero il loro lavoro tra un cappuccino con cornetto e un’ amatriciana, un paio di giorni in una “casa vacanza” e altrettanti in un “bed&breakfast”. Una pacchia. Per loro, certo, ma anche per il Fisco. O no, signora direttrice dell’Agenzia delle entrate, Rossella Orlandi?

Beatrice e il “bonus” elettorale

“Il Ministro Beatrice Lorenzin – in una intervista a “La Repubblica” – ha annunciato che proporrà di inserire,  nella prossima “Legge di stabilità”,  l’aumento del “Bonus bebè” a 160 euro per il primo figlio e a 240 euro per il secondo. Alle coppie, naturalmente, sotto un certo reddito. E questo – ha spiegato – per porre un freno al sempre più preoccupante calo di natalità”.

Ottima proposta, senza dubbio, perché il calo delle nascite, in Italia, sta raggiungendo dati allarmanti. Peccato, però, che il Governo non saprebbe dove trovare i fondi. E, anche, peccato che il Ministro Lorenzin, comunque, abbia annunciato di voler intervenire soltanto alla vigilia delle importanti amministrative parziali del prossimo giugno. Nessuna rottamazione, insomma, dello squallido paraventismo tricolore. Niente di nuovo sotto il cielo renziano.

Balletti capitolini

“Prego, vuoi ballare con me?” “Grazie, preferisco di no: non ballo il tango col “casquè”, perciò…” “Prego, grazie, scusi, tornerò”.

E’, sì, la  divertente strofetta di una nota canzone di Adriano Celentano. Ma non per  canticchiare “Al matineé del giovedì, ballo liscio al “Garden blu, con l’orchestra “Serenade””: per adattare la divertente strofetta a quanto avvenuto, ieri, quando il candidato pd al Comune di Roma, Roberto Giachetti, ha invitato il candidato di “Sinistra italiana”, Stefano Fassina, bloccato dal Tar. Il candidato Stefano Fassina ha preferito di no e il “casquè” tra le braccia di Roberto Giachetti. E il candidato Roberto Giachetti si è accomiatato momentaneamente, in attesa dell’auspicato no definitivo del Consiglio di Stato a Stefano Fassina, con l’intenzione di tornare a riproporsi. Perché in effetti, purtroppo, l’italica politica sta diventando sempre più un balletto da “Garden blu” con l’orchestra “Serenade”. Per le comunali di Roma, anzi, si è arrivati perfino alla “Quadriglia”. E al “changez la dame”: di là Giorgia Meloni, di qua Alessandra Mussolini. Con la “5 stelle” Viriginia Raggi “dame seule”.

 

Le donne di Donald Trump

donald-trump“Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump – se fossero vere  le testimonianze raccolte dal New York Times” – potrebbe incorrere, a causa di certi suoi comportamenti con l’altro sesso, in guai anche molto seri”.

Donald Trump il Silvio Berelusconi d’America?


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