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Riqualificazione monumento sepolcrale in piazza Elio Callisto

Archeologi per un giorno

Il II Municipio di Roma, grazie all’intervento del consigliere Inches, sostenuto dall’associazione Noi Di Roma, in seguito all’autorizzazione ottenuta dalla sovrintendenza ai Beni culturali di Roma, ha provveduto sabato 18 aprile a riportare nei suoi fasti il monumento sepolcrale di Elio Callistio, ormai ricoperto da erbacce e immondizie.
Questo monumento sepolcrale risale al II secolo d. C. come è noto anche dalle tecniche edilizie utilizzate per la messa in opera ed era stato eretto ad Elio Callisto, un noto liberto (schiavo liberato) dell’imperatore Adriano.
La tomba è ben curata, al suo interno è ancora visibile una pavimentazione musiva mentre le pareti sono decorate da stucchi.
L’andare del tempo ha provocato il crollo della cupoletta che faceva da copertura allo stesso monumento, suscitando negli anni addietro una strana leggenda sulla frequentazione del posto.

Tra gli abitanti infatti il sepolcro è noto come ‘La sedia del Diavolo’ perché si narra che il diavolo volle sedersi sul monumento, facendo franare la volta, e che da quel momento si sarebbero tenuti dei riti satanici; in realtà il monumento si erigeva su di una collinetta di tufo, dove si riparavano i viandanti, che accendendo dei fuochi, provocavano dei bagliori attraverso le aperture delle arcate, visibili da lontano.
Nella zona antistante al sepolcro, inserite nel muretto di recinzione, anch’esso in fase archeologica con il monumento, ci sono delle olle. Grazie alla dottoressa Gallitto, archeologa della Sovrintendenza, sono state ripulite ed ora sono ben visibili. Queste avevano in passato la funzione di conservare le ceneri dei defunti.
All’interno del sepolcro tra l’altro, oltre alle nicchie, dove di solito venivano riposte le urne cinerarie, sono state riscontrate anche delle sepolture ad inumazione, attestando in questo modo, l’utilizzo nella cultura dei morti dell’antica Roma di due riti funerari: incinerazione e inumazione. Il monumento scavato e restaurato intorno agli anni sessanta, è stato ristrutturato due anni fa dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma.

All’intervento di sabato mattina era presente anche il Presidente del Consiglio Comunale di Roma On. Marco Pomarici, il quale ha ringraziato tutti i presenti che hanno contribuito a realizzare la riqualificazione, e ovviamente la Dott.ssa Antonella Gallitto, che nell’occasione ha spiegato la storia e le origini del Sacrario monumentale, suscitando l’interesse di tutti i residenti del quartiere.

Oggi il monumento sembra rivivere grazie al grande spirito di collaborazione tra mondo politico, Polizia Municipale, Protezione Civile nonché semplici cittadini che armandosi di un semplice cucchiaio, hanno ripulito con cura le tre olle, ormai dimenticate sotto le erbacce, diventando per un giorno meticolosi archeologi. 


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