

Un buon primo tempo ed una ripresa disastrosa gettano nella confusione più totale l’ambiente romanista, che a questo punto comincia ad interrogarsi seriamente sulla reale forza della squadra di quest’anno. I padroni di casa che erano avanti 2 a 0 all’intervallo, infatti, crollano nella ripresa e subiscono la rimonta dei veneti, che allo scadere sfiorano addirittura il sorpasso.
I giallorossi sono la copia sbiadita della squadra che l’anno scorso è arrivata ad un passo dalla finale di Champions.
Lenti e senza idee, dimostrano anche mancanza di carattere e di personalità.
La partenza sarebbe anche beneaugurante, perché dopo 10’ minuti il faraone chiude con un tap-in vincente una bella azione suggerita da Under a destra.
Al 30’ dopo un prezioso assist di Dzeko, è Cristante ad inserirsi perfettamente in area e non lasciare scampo a Sorrentino. La Roma sembra in totale controllo della gara e va all’intervallo sul doppio vantaggio.
Nella ripresa lo spartito ricalca il primo tempo, ma la Roma si distrae pericolosamente, sentendosi forse appagata e tiene in partita il Chievo.
Birsa al 52’ trova un eurogol e fa breccia nel precario equilibrio nervoso degli avversari. I romani non si scuotono e continuano a trotterellare in ogni zona del campo, facendo arrabbiare non poco Di Francesco. Il gran caldo e l’orario anticipato non aiuta le manovre d’attacco, ma i giallorossi peccano di presunzione e non accelerano mai per chiudere definitivamente la gara.
Al 69’ il tecnico giallorosso inserisce De Rossi per Pellegrini e la squadra si abbassa pericolosamente. Il doppio playmaker toglie certezze tattiche alla squadra ed il Chievo al 37’ ne approfitta con Stepinsky, che complice la dormita generale della difesa avversaria, fulmina inesorabilmente Olsen. L’Olimpico nonostante l’afa, è gelato e si scuote solo per il forcing finale dei padroni di casa, che si rendono conto di averla combinata grossa. Ad un soffio dalla fine però l’occasione più ghiotta per vincere la gara ce l’ha proprio il Chievo, ma il gran tiro di Giaccherini, viene intercettato da un miracoloso Olsen. L’arbitro decreta la fine delle ostilità mentre lo stadio scatena sui propri beniamini tutto il suo disappunto, riempiendoli di fischi all’uscita dal campo.
La Roma non sa più vincere e si allontana pericolosamente dal vertice della classifica.
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