

Da settimane residenti e commercianti raccolgono firme per fermare il progetto
Il sogno di una grande ciclovia che attraversa la Capitale si scontra con la rabbia di chi vive e lavora tra i Parioli e il Flaminio.
Il Grab, il grande raccordo anulare delle bici finanziato con i fondi del Pnrr, sta prendendo forma tra cantieri e ruspe, ma intanto le conseguenze si fanno sentire, eccome.
In via Panama, i lavori sono ormai terminati, ma al posto della pista ciclabile i residenti hanno trovato un regalo amaro: carreggiata ristretta, traffico impazzito e decine di posti auto scomparsi.
Nei giorni del rientro a scuola e all’università – con la Luiss a due passi – molti automobilisti hanno dovuto arrendersi: ore perse nel traffico o soste forzate nei garage privati, con tariffe da capogiro.
Non va meglio al Flaminio. Qui i lavori su via Guido Reni hanno già cancellato 270 parcheggi, che non torneranno del tutto nemmeno a cantiere concluso.
In un quartiere già congestionato da eventi culturali, concerti e partite, l’idea di ridurre ulteriormente gli spazi per le auto viene vissuta come una provocazione. Da settimane residenti e commercianti raccolgono firme per fermare il progetto.
Il malumore è esploso anche nelle aule istituzionali. Il 9 settembre, durante una commissione speciale Pnrr, il presidente Giovanni Caudo ha raccolto le critiche di associazioni e cittadini.
L’assessore Patanè ha provato a rassicurare, annunciando contatti con Cassa Depositi e Prestiti per recuperare nuovi posti nell’ex caserma di via Guido Reni. Ma la tensione resta alta.
Intanto, c’è chi parla di un paradosso. Lorenzo Grassi, giornalista e presidente dell’Osservatorio Sherwood, denuncia: “Il Grab si interrompe all’ingresso del parco Rabin e riappare a Ponte Salario. I fondi Pnrr hanno escluso le opere per rendere accessibili gli ingressi. Una ciclovia monca, che rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto”.
E la battaglia non si ferma. Mercoledì 10 settembre, davanti al mercato di via Guido Reni, è in programma un’assemblea pubblica organizzata dai residenti contrari, con la partecipazione dell’assessorato alla Mobilità.
Ma la politica è già in campo: la Lega promette battaglia. “Siamo al fianco dei cittadini – avverte il consigliere capitolino Santori – e chiediamo la sospensione immediata dei lavori. Serve un vero tavolo con il territorio”.
Il Grab avanza, ma a Roma nord cresce il fronte del “no”: tra promesse di una città più sostenibile e la paura di un quartiere paralizzato dal traffico, lo scontro è appena iniziato.
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