

Casualmente ci sono passato in estate un paio di anni fa, prima della gonalgia al ginocchio sinistro.
Da via Vieste, quartiere Quarticciolo, ho percorso una stradina mattonata e non curata, con ai lati erba alta e arbusti spontanei, che mi ha portato ad una piccola scalinata.
Ho poi proseguito su un viottolo in leggera salita, ricordo che c’erano dei giochi per bambini e alcune panchine, una biforcazione di vialetti ed un piccolo spazio. Un percorso di poche centinaia di metri per poi uscire da uno dei cancelli in viale Alessandrino.
Non conoscevo quel giardino pubblico, ricordo però che aveva anche tanti pini ed era stato sfalciato da poco.
La scorsa settimana pedalavo in viale Alessandrino in sella alla mia bicicletta e sulla mia sinistra ho rivisto quello stesso giardino pubblico. Sono sceso dalla bicicletta e ho trovato un luogo impraticabile e abbandonato all’incuria e al degrado.
Mi sono affacciato al cancello semichiuso, e sinceramente ho avuto timore di inoltrarmi nel giardino.
Mentre fotografavo non ho visto se ci sono ancora i giochi per bambini, la panchina c’era anche se coperta dall’erba alta.
Un giardino pubblico, un “triangolo” verde dove le persone non riescono ad entrare per l’erba alta, anche i cancelli sono chiusi o semi aperti, i viottoli di passaggio li ho trovati “sbarrati” da un tronco di albero e un divano dismesso, l’erba è altissima in tutto il giardino e c’è tanta immondizia.
A chi è intitolato il giardino? Non ho trovato cartelli di riferimento, non ho ricevuto informazioni dalle persone che ho contattato, ho domandato anche a una pattuglia della Polizia Municipale ma non è stata in grado di rispondermi.
Comunque un piccolo giardino pubblico che… un nome non ha c’è in viale Alessandrino, quartiere Alessandrino, proprio dove inizia la discesa che porta a via Molfetta, quartiere Quarticciolo.
La “punta” dello stesso giardino è in via Vieste, nel quartiere Quarticciolo, dove a pochi metri c’è anche un’entrata del parco di Tor Tre Teste.
È un piccolo giardino di forma triangolare, il cui lato più lungo (ipotenusa) è su viale Alessandrino, proprio di fronte alla Casa Generalizia Povere Figlie di Maria Incoronata.
Su questo lato lungo ci sono due cancelli, uno a sinistra e l’altro a destra della lunga recinzione , ci sono anche due dissuasori di entrata ai veicoli, uno alla sinistra e uno alla destra di ogni cancello.
Negli altri due lati del triangolo (cateti) ci sono dei vialetti sterrati che partono da ogni cancello.
Il vialetto di sinistra ha il nome di via dell’Incoronata, il vialetto di destra ha il nome di via del Pergolato.
I due vialetti a metà giardino si uniscono, resta solo via del Pergolato che dopo una discesetta arriva in via Vieste, nel quartiere Quarticciolo.
Ho anche scoperto qualcosa di interessante, forse dovuto all’ampliamento urbanistico del quartiere che si è sviluppato in fasi successive, con l’aggiunta di nuove aree residenziali e infrastrutture.
Ho sempre percorso via del Pergolato, che parte da via Palmiro Togliatti, attraversa viale Alessandrino e arriva in via Onorato Arduino.
Dalle immagini satellitari di Google ho trovato una seconda via del Pergolato a circa due isolati di distanza dalla prima, una via sterrata che nasce nel giardino interno della chiesa Santa Teresa del Bambin Gesù alla Borgata Alessandrina, esce in viale Alessandrino 673 ed entra nel piccolo giardino pubblico che… un nome non ha, terminando in via Vieste.
Ho sempre percorso via dell’Incoronata, che nasce in viale Palmiro Togliatti e termina in Viale Alessandrino.
Dalle immagini satellitari di Google ho trovato che via dell’Incoronata, dopo l’attraversamento di viale Alessandrino, entra come viale sterrato nel piccolo giardino pubblico che…un nome non ha.
Una coppia di miei amici mi hanno raccontato che tanti anni fa hanno “scoperto” che a qualche isolato dalla loro abitazione c’era un luogo verde assolutamente impraticabile.
Hanno iniziato a praticare il luogo, ci hanno lavorato e con il tempo l’hanno reso agibile.
Hanno contattato altre persone con cui era possibile collaborare, si sono autofinanziati e hanno acquistato qualsiasi cosa che potesse essere utile al loro scopo.
Hanno iniziato a ripulire il parco dall’erba e dagli arbusti spontanei, dai rifiuti ingombranti e da quelli indifferenziati.
Negli anni non hanno mai mollato e non hanno abbandonato quel luogo verde.
Sarebbe bello che altri “amici” potessero prenderlo ad esempio. Sarebbe bello che tra gli “amici” ci fossero anche gli amministratori competenti del V Municipio.
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