Stranezze di città, la Fontana Carlotta e la Scalinata degli Innamorati, nel quartiere Garbatella

Mezza maratona al giorno, non di corsa ma in bicicletta

Sono un agonista “dentro”, lo sono sempre stato. Oggi sono un ciclista amatore, con l’aggiunta della parola turista non mi annoio e mi do un certo tono.

Come agonista “dentro anni fa mi ponevo sempre degli obiettivi, anche oggi come ciclo amatore turista mi pongo degli obiettivi.

Anni fa correvo per 21 chilometri quasi tutti i giorni, quasi tutti i giorni oggi pedalo in bici per 21 chilometri. 

Mi diverte pensare… che ci metto lo stesso tempo.

Sono andato in bicicletta al quartiere della Garbatella, ho percorso “una ciclabile che non esiste” partendo da Tor Tre Teste, passando per l’Alessandrino, Centocelle, Quadraro, Tuscolano, Tor Fiscale, Appia Pignatelli, Caffarella, Ardeatino, per arrivare alla Garbatella.

Motivo della pedalata per i circa tredici chilometri del viaggio di andata? Visitare la mia “stranezza di città” di oggi, la Fontana Carlotta e la Scalinata degli Innamorati. 

Sommando i chilometri del viaggio di ritorno, ho superato la distanza della mezza maratona (21km).

La  ciclabile che non esiste  non è nel “Bici Plan” del Comune di Roma, il progetto che prevede circa 850 chilometri di piste ciclabili, qualcuna già finanziata dal PNRR.

Il tragitto che ho percorso in bicicletta, direzione Garbatella, non passa per viale Città d’Europa, viale America, Termini,Tre Fontane, Colombo, ponte Spizzichino, via La Spezia, via L’Aquila, piazzale Ostiense, piazzale Metronio, viadotto dei Presidenti, piazza Cina, Eur, Magliana, Villa Bonelli, il lungomare Vespucci a Ostia.

Ma non ha importanza, come ho scritto in altri articoli, mi sento più sicuro sulle strade percorse da automobili che sulle “insicure” ciclabili del territorio romano.

Pedalando sulle strade della Garbatella mi sono soffermato con lo sguardo sulle insegne dei negozi, “la piccola trattoria da Me”, “caffetteria Kafeio”, “enoteca il Melograno”, “trattoria Madre Garbatella”, “latteria Garbatella”, “Cucina Romana Li Scalini de Marisa”. 

A via Giovanni da Capestrano mi si affianca un dodicenne con un monopattino a noleggio, mi guarda e senza motivo mi apostrofa: “a faccia de merda”. 

Avrà voluto copiare l’allenatore della Roma Juric che ha dichiarato “Siamo in una situazione di merda 

Ho pedalato tra via Alessandro Cialdi, via delle Sette Chiese, via Alberto Guglielmetti, via della Garbatella, via di S. Adautto, via Luigi Orlando, per vedere le case e i giardini.

Arrivato a piazza Ricoldo da Montecroce ho visto il murale, sul muro del lotto 31, dedicato a Alvaro Amici, cantautore e attore italiano, interprete di stornelli e della canzone romana, con la dedica “….l’unico bene suo sogno adorato era per Roma sua dov’era nato”

Tante le “stranezze di città” sin qui esposte, mancano però le due principali:

la Fontana Carlotta e la Scalinata degli Innamorati, in via Angelo Orsucci.

C’era una volta un’ostessa di nome Carlotta, dai bei modi e anche bella, che offriva ristoro ai viaggiatori che giungevano in una povera campagna rurale. 

L’ostessa divenne il simbolo di quella campagna e in onore della sua ospitalità la zona prese il nome di Garbatella.

Passano gli anni, iniziano e finiscono le guerre, e in quegli anni del ventesimo secolo le giovani coppie si dedicavano ancora le dichiarazioni d’amore.

L’amata o l’amato chiedeva alla persona amata di bere l’acqua dalla Fontana Carlotta, salivano insieme le scale degli innamorati e il loro amore sarebbe stato eterno.

Una favola di altri tempi. Una “stranezza di città” di oggi”

Immaginate il dodicenne di cui sopra, quello del monopattino a noleggio, e la sua fidanzatina a bere – garbatamente – alla fontana, dichiararsi amore e salire mano nella mano tutti quei gradini…


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