Stregati al Maxxi, 5 ottobre 2016

Dove la storia finisce di Alessandro Piperno

Il 5 ottobre 2016, presso il MAXXI si è svolto il terzo incontro dell’iniziativa Stregati al MAXXI, alla sua seconda edizione, promossa dalla fondazione Mario e Goffredo Bellonci, che organizza annualmente il Premio Strega, che ha come obiettivo valorizzare il patrimonio storico, artistico e letterario del nostro Paese. Questo terzo incontro dell’iniziativa, ha visto come protagonista Alessandro Piperno con la presentazione del suo ultimo libro Dove la storia finisce, seguito da una riflessione sull’opera di Stendhal e sul mestiere di scrivere.

pipernoAlessandro Piperno, vincitore del Premio Strega nel 2012 con Inseparabili, nasce a Roma nel 1972, è docente di letteratura francese all’Università di Roma Tor Vergata. Con Inseparabili e Persecuzione (2010), tutti pubblicati da Mondadori, dà vita al dittico Il fuoco amico dei ricordi, finalista ai premi Médicis e Femina e vincitore del Prix du Méilleur Livre Étranger.

Interessante, divertente, estremamente eclettico, Alessandro Piperno riesce a far amare la letteratura al suo pubblico, lo stimola, si immerge nel mondo letterario senza dimenticarsi della società che lo circonda. Enormemente versatile nell’uso della lingua, dalle ore 18.30, ha suscitato l’interesse dell’intero auditorium del MAXXI discorrendo di letteratura, di Stendhal, di vita.

Parla poco del suo ultimo libro, in cui racconta la borghesia ebraica romana attraversata da desideri e turbamenti, e in particolare del personaggio di Matteo, sposato con figli, che è attratto da Federica, giovane figlia di un intellettuale e politico della sinistra romana; mentre discorre lungamente e tratta delle molte sfaccettature della scrittura, del suo modo di scrivere e dei suoi maestri letterari; ci parla di Flaubert, di Nabokov, di Proust, salta da un autore all’altro senza esitazioni, ci parla dell’atmosfera dei libri come elemento determinante di un libro e ci interroga.  Piperno riesce a portare il pubblico nel vivo del mondo letterario e a farlo innamorare dei personaggi e degli autori stessi, parla del romanzo come se lui fosse immerso all’interno delle pagine stesse, ci fa riflettere sulle immagini, sul senso sulle parole e ci porta a riflettere sul senso pieno del romanzo, sul suo scopo. Ma uno scopo in realtà non c’è perché la narrativa deve illuminare.

L’incontro si è concluso con i saluti dell’autore, un momento per poter firmare i libri, tanti ringraziamenti per un libro che rivela la visione del mondo dello scrittore, la sua concezione letteraria e il suo particolare e brillante modo di descrivere la realtà.


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento