Categorie: Ambiente
Municipi: | Quartiere: ,

Torrino Mezzocammino: storia e prospettive del quartiere dei fumetti

Inaugurata parte del nuovo parco centrale. Intervista a Maurizio Nicastro presidente del Consorzio Unitario

Non è l’Eco del Roditore, tanto meno la Gazzetta del Ratto, questo qui. Eppure, come Geronimo Stilton, raccontiamo oggi ciò che accade in un quartiere che sembra uscito fuori dalla fantasia di Elisabetta Dami o addirittura del vecchio signor Walt Disney. Immaginate grandi spazi verdi, strade ampie, piste ciclabili, giochi per bambini dappertutto, una piazzetta piena zeppa di ragazzi al tramonto, rotatorie intorno ad aiuole fiorite. E soprattutto, personaggi dei fumetti affacciati ovunque ad osservare il viavai di carrozzine, biciclette, podisti, e, qualche volta, file di bambini a muovere i primi passi, indossando minuscoli gilet gialli, per mano alla maestra d’asilo. Si chiama Torrino Mezzocammino ed è qui che il 2 giugno è stato inaugurato, tra palloncini e applausi, un nuovo parco. Abbiamo deciso allora di intervistare chi poteva raccontarci tutto dall’inizio.

Al presidente del Consorzio Unitario Torrino Mezzocammino, dr. Maurizio Nicastro abbiamo chiesto: il Consorzio ha da poco inaugurato un nuovo parco. Il nuovo quartiere, popolato da tante giovani famiglie, è nato già con molte aree verdi attrezzate e piste ciclabili, come siete arrivati a realizzare tutto questo?

Quando un’area deve andare in concessione con il Comune di Roma, il costruttore deve presentare un progetto sulla base della normativa urbanistica. Le modalità sono due: o il costruttore versa, come potrebbe essere nel nostro caso, circa 170 milioni di euro, al Comune di Roma e quest’ultimo realizza le opere di urbanizzazione primarie e secondarie oppure il costruttore stipula una Convenzione Urbanistica sulla base del progetto che viene presentato. Il progetto, con il relativo importo, una volta approvato dal Comune, viene realizzato a scomputo dal costruttore stesso. Il problema di Torrino Mezzocammino è che il costruttore non era uno ma erano 550 soggetti! Nel 2002, dopo l’approvazione del progetto da parte dell’Assemblea Capitolina e l’autorizzazione alla stipula della Convenzione Urbanistica, abbiamo iniziato le opere di urbanizzazione: ne sono già state realizzate circa il 90%. Ora dobbiamo completarle.
Il Consorzio ha già realizzato tutte le opere di urbanizzazione primaria (strade, larghi, piazze, cunicolo dei servizi, illuminazione pubblica e privata, cabine elettriche, rete idrica, rete del gas ecc.). Una volta completate le opere di urbanizzazione primarie il Comune di Roma ha autorizzato la costruzione degli edifici residenziali, non residenziali e commerciali. Con il tempo si è realizzato ormai quasi tutto il quartiere e nel frattempo il Consorzio ha iniziato a realizzare le opere di urbanizzazione secondaria: abbiamo costruito 7 scuole di cui tre materne, elementari, medie, un asilo nido, per un totale di oltre 1.800 bambini/ragazzi: gli anni scolastici sono in corso ormai da anni. Poi dovevamo realizzare una pista ciclabile e l’abbiamo realizzata per 5 km su 7, dobbiamo completarla.

Quale parte della ciclabile è ancora da completare?

La parte che attraversa il grande parco centrale. I nostri parchi sono 10 di cui 7 già realizzati. I tre parchi mancanti sono uno di fronte alla via Cristoforo Colombo e uno che è unito ad un altro ed è appunto il grande parco centrale attraversato dalla pista ciclabile. Per il parco centrale c’era un problema perché il progetto originario prevedeva la realizzazione di un grande lago di circa 8.000 mq con una parte balneabile. Non potremo realizzarlo in quanto il Comune non sarebbe in grado di prendere in carico un lago e mantenerlo. Diventerebbe una palude. D’accordo con l’Amministrazione Comunale abbiamo quindi dovuto presentare una variante sostituendo il lago con un bosco che avrebbe una bassa manutenzione.

Anche altri parchi di Mezzocammino sono stati lasciati dal Consorzio in carico al Comune?

Si, quando finiamo le opere, la Commissione di Collaudo effettua i sopralluoghi, verifica la bontà dell’opera corrispondente al progetto, approva il collaudo e da quel momento decorrono i due anni per la manutenzione dell’opera che il Consorzio deve effettuare. Una volta trascorsi i due anni la Commissione di Collaudo autorizza la presa in carico delle opere realizzate da parte del Dipartimento Patrimonio di Roma Capitale. Abbiamo così già consegnato al Comune le opere primarie, le scuole e alcuni parchi.

E’ vero che i parchi lasciati in carico al Comune erano diventati incolti ed i cittadini hanno volontariamente cercato di fare la manutenzione?

Si, a seguito di un Bando Regionale il Comitato di Quartiere e l’Associazione ViViamo Torrino Mezzocammino, che è una Associazione di cittadini residenti sono riusciti ad ottenere fondi regionali per effettuare la manutenzione di alcuni parchi. Ci sono attualmente 4 parchi gestiti dai cittadini.

Di chi è stata l’idea di dare alle zone del quartiere i nomi dei fumetti?

Mia! Io sono diversamente giovane! La mia generazione è cresciuta con i fumetti, per me Tex Willer è stato un compagno di vita, sono uno dei più grandi collezionisti italiani di Tex Willer. Con il tempo sono diventato molto amico delle case produttrici, in particolare della Sergio Bonelli Editore che è la società che edita i maggiori fumetti italiani. A loro ho prospettato questa idea e mi hanno aiutato nelle autorizzazioni, perché dovevamo ottenere dai detentori dei copyright le necessarie autorizzazioni.
La piazza dei Fumetti creava invece un problema di manutenzione perché era in cemento armato, un muraglione alto 7 metri! Così ho individuato un’azienda toscana che ha realizzato tutti quei pannelli in fotoceramica anti smog ed anti scritta facendomi autorizzare per lo scomputo dalla Giunta Comunale. All’epoca mi recai dal Sindaco Veltroni che mi autorizzò a proseguire nel progetto.
Tutte le strade sono dedicate ai grandi creatori del fumetto da G.L. Bonelli, a Hugo Pratt, da Jacovitti a tutti gli altri… e poi le scuole sono dedicate ai personaggi, per cui abbiamo l’asilo nido Calimero, la scuola materna La Pimpa, la scuola media Lupo Alberto, la Geronimo Stilton ecc. Questo ha consentito di dare una forte caratterizzazione all’intero quartiere e, mi consenta, anche un forte senso di appartenenza alla comunità cittadina.

Penso di poter affermare con orgoglio di aver dedicato la mia vita a questo quartiere. E ancora dovremo lavorare per il completamento.

E’ da completare il parco che avete inaugurato il 2 giugno?

Si, abbiamo inaugurato la prima parte del parco centrale che è immenso. Immagini che insieme agli altri parchi (per un totale di oltre 38 ettari) è grande quanto mezza Villa Borghese.
Avendo dovuto modificare il progetto iniziale, mancano ancora alcune autorizzazioni per poter procedere a realizzare le opere di arredo. Quindi abbiamo inaugurato un ettaro e mezzo di parco campagna, ovvero solo verde e alberi. Un albero per essere piantumato e garantirne un migliore attecchimento è consigliabile piantumarlo ancora giovane. Questo ci consente nel momento in cui, io mi auguro l’anno prossimo, potremo completarlo, di avere già degli alberi importanti.

Come sarà questo grande parco nel momento in cui non sarà più il Consorzio a mantenerlo?

Sarà un dramma! Perché nessuno sarà in grado di mantenerlo. Difficilmente i volontari potranno mantenere 20 ettari!

Lei cosa proporrebbe?

Abbiamo già proposto da anni al Comune di Roma un project financing per fare auto-manutenzione. Si tratterebbe di effettuare un bando volto all’assegnazione di aree per iniziative imprenditoriali per cui ciascun imprenditore debba poi provvedere alla manutenzione della propria parte di parco.
Abbiamo diviso il parco in varie parti in modo tale che ciascuno abbia in affido una parte (non pagando il terreno per l’iniziativa imprenditoriale (in quanto assegnatogli con il bando). Abbiamo previsto ad esempio un campo da golf: chi ha il campo pratica golf deve mantenere non solo il campo pratica, ma deve anche mantenere una parte del parco; una pensione per animali con una clinica veterinaria e così via. Se ciascuno curerà così l’ambito assegnatogli il Comune non dovrà curare più nulla in quanto sarà tutto auto mantenuto.


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento