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Ultimo esame universitario alla Sapienza per Giuli. Proteste contro il ministro

Gli studenti del collettivo 'Cambiare Rotta' davanti alla sede di Lettere
La Sposa di Maria Piai

Un giorno di grande tensione e significato ha caratterizzato la conclusione del percorso universitario di Alessandro Giuli, neoministro della Cultura, che ha sostenuto il suo ultimo esame di laurea in Filosofia alla Facoltà di Lettere della Sapienza.

Mentre il futuro ministro si preparava per la prova, all’esterno si svolgeva una vibrante contestazione organizzata dal collettivo “Cambiare rotta”, il cui slogan “Bocciamo Giuli, bocciamo il fascismo e la cultura del precariato” risuonava tra le mura dell’università.

L’esame, originariamente fissato per le 9 del mattino, è stato anticipato di un’ora a causa di preoccupazioni relative all’ordine pubblico. La decisione si è rivelata saggia, poiché il clima di tensione era palpabile.

Tuttavia, secondo il professor Gaetano Lettieri, ordinario di Storia del cristianesimo e delle chiese e docente di Giuli, l’esame si è svolto senza che le porte venissero chiuse: “Era aperto. Ci sono stati poliziotti per ragioni di sicurezza,” ha dichiarato Lettieri, sottolineando la normalità della situazione nonostante il contesto.

Giuli, con la sua preparazione e determinazione, ha affrontato l’esame con grande competenza, meritandosi un ottimo 30. Lettieri ha difeso la legittimità della presenza del neoministro, affermando che ogni cittadino ha diritto di completare il proprio percorso formativo: “Qualsiasi limitazione di questo diritto è fascista e illegale, contraria alla Costituzione,” ha affermato con passione.

Tuttavia, gli studenti del collettivo “Cambiare rotta” non hanno esitato a esprimere il loro dissenso: “È di estrema destra e noi non ci sentiamo rappresentati,” hanno dichiarato i rappresentanti del gruppo.

Le loro critiche si sono concentrate non solo sulla carriera politica di Giuli, ma anche sulla sua presunta affiliazione con movimenti dell’estrema destra e sul suo operato alla Fondazione Maxxi, considerato un fallimento dal punto di vista dei visitatori. “Come si fa a sostenere un esame in queste circostanze?” hanno proseguito, richiamando alla memoria le sue passate scelte professionali.

Di fronte alle contestazioni, il professor Lettieri ha richiamato i principi fondamentali della Costituzione italiana, invitando una studentessa in protesta a ripassare gli articoli che garantiscono la libertà di ricerca e studio: “Pretendere di impedire a un cittadino italiano di sostenere un esame è fascista.

Ogni cittadino, indipendentemente dalle sue idee politiche, ha diritto a completare i propri studi,” ha ribadito, evidenziando l’importanza di tutelare l’autonomia accademica.

In un clima di fermento e di contrasto, la figura di Giuli si erge come un simbolo di divisione tra diverse visioni politiche e culturali. Gli studenti, consapevoli del peso del momento, continuano a mobilitarsi, pronti a combattere per i valori in cui credono e per un futuro che considerano più giusto e inclusivo.


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