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Et Dieu… créa la femme è il titolo dello spettacolo che ha aperto con successo la stagione del Teatro Piccolo di Pietralata, in via della Stellaria 7 (Tel. 06 4511282 – info@ilpiccolodipietralata.com) e al quale ho partecipato il 23 febbraio scorso.
“Uno spettacolo tutto al femminile nato dall’idea di Gloria Imperi di unire la parola, la spiritualità, la visione della vita e l’arte attraverso lo sguardo delle donne”. E in effetti è stato tutto – deliziosamente – al femminile con musica, danza e poesia
Come i lettori ricorderanno Et Dieu… créa la femme è il titolo un film diretto nel 1956 da Roger Vadim e che lanciò a livello internazionale Brigitte Bardot come sex symbol. Con lei divennero popolari anche il protagonista maschile Jean-Louis Trintignant e il regista Roger Vadim, che l’aveva sposata nel 1952 e da cui divorzierà nel 1957.
Ma veniamo allo spettacolo del Piccolo Teatro di Pietralata, un’autentica, piacevole sorpresa per la tanta bravura e professionalità di cui la nostra periferia è ricca, anche se purtroppo, è ancora sconosciuta ai più.
Le poesie recitate con molto garbo da Brunella Conti hanno cucito e fatto da collante a diverse esibizioni.
Quella innanzitutto di Daria Rossi Poisa che ha eseguito brani della tradizione musicale e di sua creazione.
E poi la stupenda voce del soprano Lucia Filaci che ha emozionato l’attento pubblico con l’esecuzione appassionata di alcune celebri arie.
E che dire delle provette danzatrici?
Vittoria Maniglio di Extravaganza ci ha fatto vibrare con il suo fascinoso “Show Off – Pentthesilea’s Variation #1 che ha rivisitato il mito di Penthesilea.
Pentesilea fu regina delle Amazzoni e prode eroina e fanciulla bellissima, fu chiamata da Priamo nel decimo anno del conflitto troiano, a seguito della morte di Ettore, per respingere le file achee. Pentesilea portò scompiglio tra le orde nemiche, risollevando momentaneamente le sorti dei Troiani, ma fu colpita a morte da Achille.
Questa esecuzione ci particolarmente colpito e ci ha fatto vibrare con i suoi insistiti ritmi e gesti guerreschi.
Barbara Fiorenza ha interpretato con nonchalance una donna ‘aerea’ e forte dispiegando con molta maestria i suoi ‘tessuti’ e il suo ‘cerchio’
Viviana Fabrizi di Aradia Danza con danze di veli e di ventagli ha simboleggiato l’anima e il corpo della donna, aperti “a movimenti di radici profonde e di ali leggere”.
L’eclettica Mariachiara Grasso ha danzato con levità e grazia sull’onda di versi di commoventi poesie.
Uno spettacolo delizioso che ha fatto sognare sulla “convenienza” di un mondo guidato dalle donne e con gli uomini a supporto (come è stato nell’intero spettacolo).
Complimenti a Gloria Imperi a cui si deve il soggetto e la regia, alcune coreografie e il video insieme a Viviana Caronti e Franco Franchi che ha curato il disegno luci. Una citazione positiva anche per l’Audio a Gianluca De Renzi e al direttore di scena Claudio Ladisa.