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“Una Comunità in cammino” a Tor Tre Teste

Dal 13 al 19 ottobre nel quartiere Missione Popolare della Parrocchia S. Tommaso d’Aquino insieme all’Ordine Domenicano

Appeso sopra un ufficio della nostra parrocchia c’è un quadro che amo. È fatto di materiali diversi, da pezzi di giornale a strisce di colla, e sono tutti materiali poveri. Visti da vicino non hanno alcuna attrattiva, sembrano essere disposti un po’ a caso. L’immagine si coglie solo a distanza, e solo a distanza compare un volto di uomo, ed è il profilo di Gesù. È opera di Karine Langevin Kjil, è una resina su tela del 2022. 

Mi è servito più volte per mostrare la realtà del nostro essere a immagine di Dio, ovvero di come solo insieme siamo “divini”, siamo un unico Figlio di Dio. Non siamo a immagine di Dio come singoli, nella nostra solitudine siamo materiale ben povero. Insieme invece mostriamo l’immagine di Dio nel creato. Persino la nostra piccola realtà di quartiere – senza saperlo – vive nel cuore di Cristo e cresce in sempre maggiore sua somiglianza. Siamo dei poveretti  e da vicino quasi sempre ben poco attraenti; come cristiani nulla ci distingue dal resto delle persone delle nostre città, inconsapevoli della grandezza che abita in ciascuno di noi. Anche coloro che di più hanno esperienza di Dio sono immersi nel caos e faticano a vedersi a distanza, inseriti in un quadro appeso su in alto, come parte indispensabile per raffigurare il volto di Dio. Eppure siamo presenza di Dio nella città.

È così. Dal 13 al 19 ottobre 2024 verranno a conoscerci frati e suore dell’Ordine domenicano, incontreranno le persone nelle case, a scuola, in chiesa, nelle strade di quartiere. Tutti coloro che lo vorranno saranno coinvolti.  Si faranno tante iniziative e copriremo il quartiere di manifesti, ma non per far pesare la nostra presenza, ma per vivere quell’amicizia con tutti che ci dovrebbe appartenere come cristiani; non per esaltare la nostra fede, ma per abbattere ogni barriera che ci faccia sentire soli e ignorati. 

Parteciperemo per noi stessi, in primo luogo, per inserirci ciascuno nel “quadro” che ci rappresenta. La Missione servirà a ricordarci che non siamo pienamente noi stessi se non nell’unità, né possiamo fare esperienza di Dio in una solitaria ricerca di perfezione. Il volto di Dio è il volto di ogni persona con cui entriamo in contatto; il cuore di Dio è dove battono i cuori di tutti gli uomini. Dio si è fatto uomo perché ogni uomo sia presenza di Dio per gli altri, ma ogni uomo è davvero sé stesso solo in una comunità accogliente, dove ognuno abbia il proprio posto. La Missione ci aiuterà a sentirci più uniti.

Siamo una comunità composta di scarti ed avanzi, ce ne rendiamo conto nei nostri momenti di sincerità. La nostra fragilità ci fa pensare di essere ben lontani da tutto ciò che sa di santità, siamo convinti di non essere fatti per paradiso, angeli o virtù. Quando però, abbassate le difese, ci apriamo ai vicini, ci scopriamo comunità in cammino verso la gloria del cielo e, nel cammino, luce che fa splendere la bellezza di ogni persona che viene al mondo.

A presto!


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