Categorie: Alimentazione Ambiente
Municipi:

Una gita nella Maremma toscana: la cantina dei Ricci

Cari buongustai di Abitare a Roma come state?

L’ultimo mio articolo risale a tanto tempo fa e anche, per questo motivo ho chiesto aiuto e ispirazione alla professoressa Michela Marconi, che immediatamente mi ha consigliato di fare una “Gita in Toscana”, anzi nella Maremma toscana.

Per descrivere la Toscana non basterebbero tre enciclopedie: è sufficiente pensare all’eredità di scienza, arte, architettura, pittura, scultura, letteratura, poesia, musica, ecc., che ci hanno lasciato gli antichi Etruschi, il Rinascimento, i Medici, i Macchiaioli (straordinario movimento pittorico ben precedente all’Impressionismo); insomma è una regione magica, unica nel suo genere.

Inoltre sempre di grande spessore culturale e colturale, sono la gastronomia e l’enologia, che hanno influenzato (e continuano a farlo) le “cucine” di tutto il mondo.

Decidiamo così di prenotare le camere presso l’hotel “Le Querciolaie dei Ricci”, in località Fonteblanda, frazione del comune di Orbetello, per fine ottobre 2022.

Il periodo, per esplorare la selvaggia Maremma, è quello giusto: il sole tiepido ci accarezza e ci fa apprezzare i paesi e le bellezze naturali; gli occhi si riempiono dei riflessi del mare scintillante e di una campagna che si avvia ad indossare l’abito autunnale con una miriade di colori.

Arriviamo a Capalbio, ci tuffiamo fra le stradine medioevali e immediatamente veniamo sommersi da profumi paradisiaci di cibi cucinati: cerchiamo di resistere, siamo venuti qui per visitare le bellezze della natura, ma anche quelle prodotte dall’uomo.

Capalbio è il classico paese collinare dove la tranquillità regna sovrana e la passeggiata, lungo le antiche mura medievali, che circondano l’intero borgo, ci fa viaggiare a ritroso nel tempo.

Orbetello, Talamone, il museo di Grosseto, il sito archeologico di Roselle (città prima etrusca e poi romana): tutte mete irrinunciabili nei pochi giorni che abbiamo a disposizione.

Appena arrivati in hotel, contattiamo l’enologo Flavio Ricci e concordiamo un incontro per lunedì 31 ottobre 2022 nella cantina di famiglia.

I bisnonni di Flavio, Benedetto e Adele, arrivarono in Maremma dalle montagne aretine nel 1880 e con grandi sacrifici fondarono l’Azienda San Benedetto (l’attuale Azienda Ricci), trasformando boschi e acquitrini in terreni fertili per l’allevamento di bestiame e coltura di grano tenero; i discendenti, successivamente, impiantarono i vigneti. Negli ultimi vent’anni l’Azienda ha ampliato i propri orizzonti verso la produzione enologica.

La cantina, in località Fonteblanda, Orbetello (Gr) è stata ricavata dal casolare dei bisnonni di Flavio. Arriviamo, è l’ora di pranzo, lo scirocco morde l’aria; le persiane screpolate, il bianco delle mura del casale, lo svolazzare di anatre, oche, galline, piccioni, il cane maremmano sonnacchioso, i filari di vigneti vestiti d’autunno e alleggeriti dai grappoli, tutto ci predispone ad una degustazione dei vini “Ricci”, sotto l’esperta guida di Flavio.

Entriamo nel casolare e ci accomodiamo nella sala: la tavola è imbandita con i classici patés, salumi, formaggi, tutti rigorosamente locali; a completare l’eleganza dell’ambiente, le bottiglie di vino e olio in bella mostra sul bancone; più che una degustazione sembra una cena raffinata per pochi “eletti”.

C’è stata da poco la raccolta delle olive e così abbiamo la fortuna di poter assaggiare per primi l’olio nuovo: di colore verde; profumo di mandorle e cardo. Al palato: rotondo, fruttato, dolce, lievemente piccante, mandorlato e con sapore di cardo. Da usare immediatamente per le bruschette come abbiamo fatto noi.

Con il palato ancora deliziato dall’olio nuovo, iniziamo la degustazione con il Vermentino: di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, profumi intensi e persistenti di fiori bianchi, agrumi e pesca; al palato ottima acidità con sapidità persistente; ottimo con i salumi e anche con i patès su pane sciapo.

Il Ciliegiolo, autoctono della Maremma, è un vitigno molto popolare per la sua generosità e longevità: il vino è di colore rosso rubino con riflessi violacei, dal profumo di frutta rossa, che si conferma al palato, di buona struttura e acidità, i tannini vellutati ed eleganti regalano equilibrio e solarità maremmana; abbinare con carne rossa e cacciagione, sformati di verdure e formaggio.

Morellino di Scansano, 80% Sangiovese, 10% Merlot, 10% Cabernet: le tre uve si alleano per creare un vino robusto, rosso con riflessi violacei, che all’olfatto si apre con profumi di lamponi, spezie, vaniglia; al palato morbido, setoso; si consiglia l’invecchiamento; abbinamento con formaggi, con i tipici salumi grossetani, ma anche con le carni bianche e rosse.

Ce ne andiamo prima dell’imbrunire: negli occhi le foglie rossastre dei vigneti, il sole ardente che cala dietro la macchia e lo sguardo volitivo verso il futuro del giovane Flavio.

“Ogni azienda a conduzione familiare porta con sé una storia…un vero tesoro da custodire gelosamente e da tramandare di generazione in generazione”: avendo conosciuto Flavio, possiamo affermare che, mai fu così ben riposta la fiducia al giovanissimo enologo la responsabilità della produzione vitivinicola della “Azienda Ricci”.

 


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

3 commenti su “Una gita nella Maremma toscana: la cantina dei Ricci

  1. Molto bella e accogliente, una visita da non perdere, sarete avvolti da una magica atmosfera e potrete gustare prodotti genuini.

  2. Articolo evocativo, direi quasi profumato. Ma alle fragranze del vino e dell’ olio, si aggiunge l’ odore forte e corposo della tradizione, della famiglia e del duro lavoro . Senza passato non può esistere il futuro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento