Una straordinaria “Tosca” nel Castello Theodoli a Sambuci

Il 18 dicembre  2021 nella magica atmosfera del salone delle Prospettive

Senza nessuna pretesa di voler rubare il mestiere all’amico (ieri in veste di”impresario”) Henos Palmisano, da profano, posso semplicemente affermare di essere stato, ieri 18 dicembre  2021, tra le persone felici che hanno affollato, distanziandosi ordinatamente, il salone rinascimentale delle Prospettive del castello Theodoli di Sambuci per l’attesa Tosca di Puccini.

Prima impressione. Amici lettori, no, non è la stessa cosa, di assistere l’opera seguendola in TV. Noi ieri siamo stati coinvolti in un’atmosfera “avvolgente” – così ha esclamato una signora, seduta nella fila dietro di me. Io aggiungerei coinvolgente: un pubblico attento e partecipe, cantanti superlativi. Tre atti che sono scivolati vi sull’onda della musica pucciniana che risuonava potente e soave dentro di noi, a poca distanza dagli artisti e dalla scena. Anzi immersi nella scena stessa.

Le foto che corredano l’articolo non sono le mie… A un certo punto, anche il mio smartphone si è emozionato a tal punto che ha incominciato a fare foto non all’altezza dell’evento. (ho chiesto un caritatevole aiuto all’amico Carlo Proietti, ieri in veste di operatore video).

Confesso di aver vissuto una serata indimenticabile e ho pensato a quanto lo Stato italiano sia insensibile alla sete di cultura manifestata dalle periferie e dai piccoli paesi, molto visitati in periodi elettorali e poi abbandonati. Invece, con modestissimi budget, si potrebbe potenziare l’opera di volontari che alla cultura, negli ottomila comuni italiani, dedicano le loro preziose vite e tempo, a gratis, oppure ad artisti che devono invece accontentarsi di modesti emolumenti, inferiori certamente alla loro bravura e passione. E ciò, mentre si allestiscono opere (“con oscenografie” come direbbe l’amico Palmisano) dispendiosissime in TV con emolumenti francamente esagerati, rispetto alla diffusione reale e capillare della cultura.

Ieri ho visto questa passione manifestarsi, a Sambuci, attraverso i bravissimi cantanti che ho quasi potuto toccare mentre transitavano nella parte centrale del salone oppure mentre eseguivano i brani appassionanti di Tosca.

E sono tornato quasi alla mia infanzia, quando ho assistito ad un barbiere di Siviglia in piena piazza nel mio paese e mi sono un po’ spaventato nel vedere transitare nella piazza un corpulento don Basilio che cantava con la sua voce cavernosa a dorso di un mite asinello…

Ma torniamo allo spettacolo per informare che la “narrazione musicale” è stata condotta da Henos Palmisano (Direttore del Centro Studi UIL Lazio e presidente dell’associazione “Polvere di stelle”) e Sara Proietti, attrice del laboratorio teatrale “Antelitteram” dell’Associazione Culturale Terzo Millennio di Sambuci, presieduta dall’instancabile e impareggiabile Aurora Fratini, ieri in sfolgorante costume, e addetta alla movimentazione delle scene dei tre atti, mentre Henos Palmisano e Sara Proietti intrattenevano il pubblico illustrando i singoli atti.

Naturalmente tributiamo un grande e grato plauso al soprano Monica Cucca (nei panni di Floria Tosca) che con la sua meravigliosa e penetrante voce ha gareggiato in bravura con un Mario Cavaradossi a cui ha dato voce un intenso e passionale Delfo Paone, tenore. Una menzione speciale va al baritono Ferruccio Finetti che ha saputo farsi magistralmente odiare nella parte di un cattivissimo Scarpia in tandem con il suo crudele complice Spoletta (Costantino D’Aniello). Cesare Angelotti è stato interpretato dal basso Stefano Viti. E al piano un’esecuzione straordinaria del M° Mihee Kim.

Un grazie infine anche all’amministrazione comunale e al sindaco Francesco Napoleoni che si è impegnato a favorire la realizzazione di un teatro a Sambuci.

Un sogno che speriamo si trasformi presto in realtà


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Un commento su “Una straordinaria “Tosca” nel Castello Theodoli a Sambuci

  1. Un grande applauso alla passione ed all’abnegazione del Dottor Henos Palmisano il quale, da valente Medico si è trasformato in grande cultore dell’arte teatrale e musicale. Il suo impegno dovrebbe essere pubblicamente riconosciuto perché fondamentale per mantenere la grande tradizione italiana

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