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Via Casilina: un segnale stradale nella Liberazione

Asportato, all'altezza della stazione di Centocelle, dal generale Mark Clark in America come ricordo dell'evento
UN SEGNALE STRADALE NELLA LIBERAZIONE DI ROMA
4 giugno 1944: il generale Mark Clark, comandante in capo della V Armata degli Stati Uniti d’America, giunge di buon mattino all’altezza della stazione di Centocelle su via Casilina. Fa immediatamente fermare le sue truppe e si fa fotografare davanti al grande segnale stradale che fissa, proprio in quel punto, l’ingresso alla città di Roma. Il generale, che aveva scritto sul suo diario che mai avrebbe permesso di entrare per primo nella città eterna al suo collega Alexander, comandante in capo dell’VIII Armata britannica, è felice: sarà lui ad entrare nella storia come Liberatore della città che, fino a pochi mesi prima, era la capitale di una nazione nemica e che, per 9 mesi, è stata occupata militarmente dalle truppe naziste del maresciallo Kesselring. Come ricordo personale da portare in America, ordina ai suoi uomini di svellere la tabella con.la scritta “ROMA” e la fa caricare sulla sua jeep. Il cartello, secondo molte testimonianze, finirà nella sua casa in America.
UN SEGNALE STRADALE NELLA LIBERAZIONE DI ROMA – SECONDA PARTE
È la fotografia scattata da un soldato americano alla stazione di Centocelle, subito dopo aver scattato la foto che ritrae il generale Clark davanti al segnale stradale con la scritta ROMA che fissava l’ingresso alla città per coloro che giungevano da Sud. Il generale, felice per essere arrivato a Roma prima del suo collega-rivale britannico Alexander, si è già fatto fotografare e, subito dopo, ha dato ordine ai suoi soldati di smontare il segnale stradale togliendo la tabella dai due pali di sostegno. Qui vediamo due soldati che stanno portando la medesima tabella verso la jeep del loro comandante. Quella tabella, secondo molte testimonianze, finirà nella casa del generale Mark Clark in America. La storia, si sa, molto spesso la determinano i vincitori e, quindi, non ci dobbiamo stupire se essi vogliano determinare, a volte, anche la destinazione dei segnali stradali.
Le foto provengono dall’archivio storico dell’esercito americano.

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