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4 giugno 1944: il generale Mark Clark, comandante in capo della V Armata degli Stati Uniti d’America, giunge di buon mattino all’altezza della stazione di Centocelle su via Casilina. Fa immediatamente fermare le sue truppe e si fa fotografare davanti al grande segnale stradale che fissa, proprio in quel punto, l’ingresso alla città di Roma. Il generale, che aveva scritto sul suo diario che mai avrebbe permesso di entrare per primo nella città eterna al suo collega Alexander, comandante in capo dell’VIII Armata britannica, è felice: sarà lui ad entrare nella storia come Liberatore della città che, fino a pochi mesi prima, era la capitale di una nazione nemica e che, per 9 mesi, è stata occupata militarmente dalle truppe naziste del maresciallo Kesselring. Come ricordo personale da portare in America, ordina ai suoi uomini di svellere la tabella con.la scritta “ROMA” e la fa caricare sulla sua jeep. Il cartello, secondo molte testimonianze, finirà nella sua casa in America.