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Via Igino Giordani: l’opera di Alfiero Nena “Il Nuovo Mondo” vittima del degrado

Alfiero Nena è un artista che il mondo ci invidia. Le sue opere sono collocate in luoghi suggestivi e importanti: il Cristo Lux mundi in bronzo nella Basilica di S. Maria del Popolo a Roma inaugurato il 25 maggio 1995 alla presenza dell’allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti, la Madonna del Soccorso, monumentale statua in bronzo nei resti romani di Villa Jovis sul Monte Tiberio a Capri; la Resurrezione in ferro nell’Aula Magna dell’Augustinianum, la Grande Quercia in ferro all’Ente Enpaia entrambe in Roma, e il Cristo crocifisso in ferro sulla facciata della chiesa parrocchiale di Lozzo di Cadore. Altri suoi capolavori sono stati accolti al Museo del Tesoro di S. Pietro in Vaticano e, fin dal 1969, nelle Sacre Grotte Vaticane, la Cancellata in ferro della Cappella Lituana. Altre opere sono in Sicilia, a Piacenza, a Terni, a Sorrento, al Lago d’Orta, in Francia, Svizzera, Inghilterra, Olanda, Danimarca, Stati Uniti, Argentina. Ma quella di cui vogliamo parlarvi oggi è la grande scultura in ferro “Il Nuovo Mondo” collocata in una nuova piazza ottenuta da un PUP (Piano Urbano Parcheggi) posto nelle adiacenze di Via I. Giordani e Via Verdinois, ai confini di Colli Aniene tra i grandi e popolosi quartieri Tiburtino e Prenestino. Una scultura in ferro (cm. 900x150x100) che fu realizzata nel 1997 nello studio di Via del Frantoio 44/A e rappresenta una grande esplosione alla base con squarci terrificanti nella materia ferrosa. Da questa esplosione s’innalza esile, filiforme ma audace, un pollone d’albero dal quale si sospinge in volo un grande gabbiano-colomba come simbolo di vita e di pace. “Il Nuovo Mondo” è una delle cinque sculture uscite dalle mani dello scultore trevigiano collocate in altrettante nuove piazze di Roma (Piazza Montesquieu, Badia di Cava sulla Cristoforo Colombo, Via Malfante, la pigna-fontana di S. Maria del Soccorso a Tiburtino III (anche questa ormai nel degrado) e quella di Via I. Giordani. Oggi questa scultura, non fosse che è di ferro, sarebbe scomparsa per il totale degrado ad essa attorno.
Alcune associazioni di Colli Aniene, proporranno al Sindaco di Roma di rimuoverla dall’attuale collocazione e di trasferirla in un’area più idonea e più visibile purché fruibile dalla gente. Siamo disposti a farci carico delle spese di trasferimento ma questo artista, trevigiano di nascita ma adottato dal nostro territorio, merita un trattamento più adatto alla sua grandezza artistica.

Antonio Barcella


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