Categorie: Ambiente Degrado
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300 operatori Ama in più in strada contro il degrado di Roma

Riusciranno a rendere la capitale più pulita? E chi valuterà mai i danni d'immagine inferti alla Capitale?

Il degrado della Città avanza inesorabile e l’Ama, pressata dal Comune di Roma risvegliatosi in seguito ai commenti della stampa mondiale, si mobilita e snida qualcosa come 300 stipendiati “già presenti in azienda e attualmente impegnati in mansioni non strategiche”. Una domanda (che rimarrà naturalmente senza risposta) sorge spontanea: quali erano queste mansioni non strategiche? Accompagnandosi ad un’ulteriore domanda: chi controllerà il loro operato? Considerato il fatto che, di fronte ad una richiesta pressante di maggiore pulizia. questi 300 operatori (di che cosa?) erano mimetizzati in “mansioni non strategiche”.

L’Assessore all’Ambiente Estella Marino, finalmente scossa dall’indignazione dei mass media, annuncia di aver avuto notizia dall’AMA “che si è dato velocemente seguito alle richieste dell’amministrazione comunale per ripristinare e garantire la pulizia della città, dando concretezza all’urgente cambio di rotta richiesto dal sindaco Marino e da me (beata lei assessore) ribadito ai vertici aziendali durante la riunione  del 27 luglio”.

Sarà questa la buona volta che l’AMA, dopo anni ed anni di inefficienza, si decida a fare quello che sarebbe normale che facesse, cioè garantire con ininterrotta continuità la pulizia della città, oppure saranno le solite promesse mancate?

E sarà questa la buona volta che il Comune di Roma Capitale si faccia accorto e critico sull’adempienza del contratto stipulato dall’AMA?

Ora, la speranza è che la pulizia si faccia veramente, e nell’intera Città. E non  – come al solito – soltanto nel centro storico, ma interessi anche la cosiddetta periferia, con particolare riguardo ad un aspetto non trascurabile e molto evidente e di cui poco si parla.

Vegetazione-spontaneaDa tempo l’erba spontanea è stata lasciata crescere ovunque: nella Città ed invade marciapiedi, costella i margini delle strade e si insinua tra gli interstizi di ogni muro. Ciò non offende solo l’occhio di chi ancora non si è assuefatto allo sconcio: quei ciuffi di erbe, diventati arbusti in moti tratti, quei festoni di rampicanti, si sono fatti spazio sotto l’asfalto e tra i laterizi delle mura, e ne hanno già compromesso la coesione e stabilità. Questo è riscontrabile in centro e più in periferia.

Quest’ulteriore aspetto dell’incuria, comporterà un lento e imponente danno economico alle casse comunali, perché non si tratta dell’immondizia sparsa un po’ dovunque, a cassonetti fatiscenti e stracarichi. Perché i danni arrecati da quei cespugli e arbusti che invadono i marciapiedi, che scalzano i margini delle strade, costeranno parecchio come quelle folte, belle e romantiche piantagioni di capperi e arbusti vari che adornano tutte le antiche mura della Città.

MarciapiediScomparsoL’assessore all’Ambiente Estella Marino, dal canto suo promette: “Seguirò personalmente l’applicazione del programma per verificare la qualità degli interventi e l’effettivo raggiungimento degli obiettivi che abbiamo richiesto e di cui la città necessita”.  Ora viene il bello, perché si rinnova la solita farsa: l’Assessore infatti, invece di spiegare ai cittadini innanzitutto dove è stato fin’ora e poi stigmatizzare la grave cronica inadempienza dell’AMA che ha fatto inorridire mezzo mondo, si dice addirittura riconoscente, ed erompe: “Bene, dunque, lo sforzo di AMA e sindacati, che ringrazio della tempestività e del senso di responsabilità, in primo luogo verso la città, per aver raggiunto nella notte questo accordo che assicurerà una presenza costante sul territorio, attraverso personale e postazioni fisse di quartiere, specialmente nelle zone di maggiore afflusso di cittadini e turisti e interessate da particolari dinamiche di disagio sociale. Il rafforzamento dei servizi di pulizia e decoro – conclude – era uno degli obiettivi dati all’Azienda per l’anno 2015, per incidere concretamente sulla qualità della vita dei cittadini”.

Chiediamo a questo punto all’Assessore, al Sindaco di Roma capitale se questo è il modo di governare una città ed una Città capitale patrimonio di tutto il mondo civile. Ci chiediamo pure se almeno i Nostri abbiano preso in considerazione l’opportunità di rivalersi dell’onta di cui è stata vittima la Città e i suoi cittadini e per lo meno se sia stato valutato il costo monetario, non potendo dare un valore a quello morale, derivante dalle inadempienze dell’AMA.

Come cittadini e come contribuenti, di fronte all’insensibilità colpevole delle istituzioni, ci chiediamo quanto costerà alla cittadinanza la perdita di immagine, di dignità di fronte al mondo  e se mai qualcuno vorrà e potrà valutare i danni morali e materiali arrecati a una delle più belle, amate e visitate città del mondo. E tutto quando sta per iniziare l’anno giubilare!


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Un commento su “300 operatori Ama in più in strada contro il degrado di Roma

  1. Ormai ho esperienza 65nnale. Non ci credo più. Annunci, annunci, annunci; ma i problemi non sono mai stati risolti da nessuno, di nessun colore politico.
    Staremo a vedere. Ma credo che tra qualche mese staremo ancora qui a lamentarci delle stese cose di cui ci lamentiamo adesso. Spero di sbagliarmi; purtroppo sono certo di no.
    Pericle E. Bellofatto

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