

Il nostro reportage si conclude a Collatia, sepolta per sempre sotto il cemento delle complanari e dei quartieri moderni.
Gli autori desiderano ringraziare Abitare a Roma per il supporto, l’ospitalità e il sostegno durante tutto il viaggio.
Inoltre vogliamo ringraziare gli archeologi e gli studiosi che hanno consentito, grazie alle scoperte degli ultimi anni, una divulgazione scientifica così importante e capillare dei dati; il Museo Nazionale Romano nelle Terme di Diocleziano per la sezione dedicata ai popoli protostorici del Lazio.
Collatia è stata identificata con il quartiere La Rustica, dove è stato ritrovato anche un tratto della via Collatina antica, nel parco Fabio Montagna.
Molto probabilmente un diverticolo del vecchio tracciato scendeva verso sud est, attraverso le propaggini della campagna romana, per raggiungere la città di Gabii.
Alcuni tratti meravigliosi della nostra via sono stati rinvenuti nel quartiere Ponte di Nona, perfettamente conservati.
I nostri appunti di viaggio saranno raccolti in un volume di prossima pubblicazione.
Non potevamo che chiudere questo percorso storico e culturale dedicando un componimento a Lucrezia, senza la quale la Res publica Romana non sarebbe mai esistita.
Senza entrare nel merito delle dispute storiche sul personaggio, diciamo che la figura di Lucrezia, per la sua valenza simbolica, ha avuto ampia risonanza letteraria, pittorica e filosofica nel corso dei secoli. In fondo il suo gesto, così estremo e drammatico, è stato la causa della cacciata dell’ultimo re, il superbus, cioè l’arrogante tiranno.
Quindi la fine della monarchica e l’istituzione della Repubblica. A lei, e ai paesaggi perduti, è dedicato il nostro viaggio.
Lucrezia, principessa collatina
Sembra sedurre un feroce silenzio
E nel gridare, gridare e gridare
Teme i bisogni, contrasta la notte
Corregge i popoli, rivede i riti
E ricorda i giorni fili lontani.
O grandi spiriti adatti a cercare
Vedete scorrere lacrime, ventre
Pieno di sangue, di lotte e di liti.
A chi ha usato magia per le sue mani
Risuonano gli occhi di canti e balli
A chi ha visto il fuoco del dio lucente
Non rimane che il vento delle valli
Di chi con la forza del miscredente
Uccise anima sacra di principi.
Lucrezia principessa di Collatia
Ha chiesto che questo gesto
Solchi la violenza, scavi la terra
Scenda nel fondo del fiume; reazione
Che senza vantare, senza l’eterno
Commercio, finisca profonda
Liberando la patria dal tiranno.
Stefano Marinucci
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