A Piazzale Loriedo un apprezzato intrattenimento musicale tra speranze e disperazione

In merito allo spettacolo musicale della sera del 7 luglio 2023 a Piazzale Loriedo, cominciamo pubblicando la nota di un nostro lettore, V. B., che giunge proprio ora in redazione e che dice testualmente: “Ritengo di aver assistito, la sera del 7 luglio, a uno spettacolo riccamente programmato per la maggior parte con canzoni molto care alla romanità ed anche alla napoletanità; canzoni ottimamente eseguite da due veri artisti”. V. B. che è un vero competente in materia di registrazione e riproduzione del suono, così aggiunge: “I supporti tecnici validi e di ottima qualità impiegati, hanno restituito una qualità del suono ineccepibile. Piazzale Loriedo si è così confermato un luogo unico, speciale e prezioso, un vero tesoro del nostro quartiere dove poter organizzare eventi culturali di livello. Ho seguito tutto l’evento da musicista ed anche da fonico. Isabella Alfano, dalla slanciata ed elegante figura, ha saputo con la sua voce toccare intense emozioni. Stefano Indino, da vero professionista padrone del suo strumento è stato capace anche lui con la sua fisarmonica di comunicare piacevoli sensazioni. Tutto bello e perfetto pur nella sua essenzialità. Alla prossima a Piazzale Loriedo”.

Anche noi ci siamo goduta la serata e lasciati trascinare dal calore del timbro, dall’estensione della voce suadente di Isabella Alfano, apprezzando pure Stefano Indino, che da vero artista, ha saputo metterla in evidenza ed impreziosirla con il virtuosismo della sua fisarmonica ed infine, all’incontrare i due artisti abbiamo espresso la speranza di rivivere ancora a Piazzale Loriedo le emozioni da loro suscitate.   

In questa bella festa, Piazzale Loriedo ha nuovamente messo in luce una delle potenzialità previste a suo tempo dal suo ideatore l’architetto Pellegrini che lo ha concepito non solo come luogo di incontro, svago e socializzazione di Colli Aniene ma anche come luogo di spettacolo, un vero e proprio teatro nel verde per favorire cultura attraverso gli spettacoli.

Per l’occasione, il solo prato-platea antistante il palco è stato frettolosamente rassettato dalla ditta che volontariamente si è addossato il mantenimento del verde mentre tutto il resto è rimasto come sempre desolato e negletto. Non solo negletto e desolato ma anche precluso in una sua importante funzione da transenne tanto pericolose quanto inutili. 

Nello sfondo, purtroppo, l’inquietante sagoma di quello che fu il bar ristorante Dolce e salato che ci fa riflettere su quanti bei soldi pubblici siano andati sprecati mentre il Comune di Roma fa sospettare confidare nel vandalismo, prima ancora del tempo, perché risolvano insieme quel problema, quella spina nel fianco e facciano prima o poi collocare quel manufatto di fatto abbandonato nell’elenco dei numerosi immobili comunali maturi per alimentare una ulteriore e grande discarica. Del resto come diceva Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina”.


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